Le città d’arte italiane «alla fine dell’emergenza torneranno come prima perchè l’Italia è irrinunciabile per tutti i viaggiatori del mondo. Durante l’emergenza dovremo puntare sul turismo interno. Stiamo pensando a misure che compensino le mancate entrate della tassa di soggiorno».
Lo dice il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che in un’intervista parla delle prospettive di ripresa di cultura e turismo, che insieme «valgono il 15% del Pil».
L’idea, in attesa che tornino gli stranieri, è di puntare sul turismo interno: «Stiamo lavorando a un incentivo - spiega il ministro - che spinga gli italiani a spendere in turismo interno. Il 2020 potrà diventare un anno in cui scoprire l’Italia meno conosciuta: borghi, cammini, piste ciclabili, treni storici». Quando alla riapertura di cinema e teatri, Franceschini osserva che «luoghi affollati per natura hanno un oggettivo problema in più. In alcuni casi non solo in platea ma anche sul palco. Stiamo ragionando su come conciliare sicurezza e riapertura. Non sarà facile ma ci riusciremo», afferma il ministro.
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