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Coronavirus, i distributori: "Code inutili e dannose nei supermercati, la merce ci sarà sempre"

Lunghe file fuori dai supermercati e corsa all'ultima spesa ma «è assolutamente sbagliato». È quanto afferma Giorgio Santambrogio, presidente dell’Associazione Distribuzione Moderna (Adm) che rappresenta la grande distribuzione in Italia, con circa 27 mila punti vendita da Nord a Sud.

«Alcune ordinanze regionali, come quelle del Lazio e in Sicilia - dice -, hanno creato timori di chiusure anticipate ma è un falso tema. Le derrate ci sono, e una volta entrati nei punti vendita della distribuzione moderna non c'è ressa, proprio perché gli ingressi sono contingentati come misura di prevenzione al rischio contagio da Covid 19».

Nell’emergenza sanitaria, osserva Santambrogio, "le vendite nella Gdo vanno a ondate. Il 23 e 24 febbraio si era creato il panico e la corsa alle scorte. Dall’8 marzo ad oggi con l’estensione della zona rossa a tutto il territorio nazionale, gli acquisti sono aumentati ulteriormente. E fino a tre giorni fa, ultimo monitoraggio, stanno ricominciando gli acquisti di massa, e in questo contesto il caos determinato diverse ordinanze comunali non aiuta. I supermercati restano aperti, le merci viaggiano, quindi è inutile - e anche rischioso se non si rispettano le distanze tra individui -  mettersi in fila per ore, come vedo oggi a Milano. Gli italiani sembrano fare la spesa come prima di entrare in guerra, è del tutto sbagliato».

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