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Frittura di paranza e tartare di gamberi a rischio in Sicilia, arriva la norma Ue taglia-pesca

Nuove regole per la pesca a strascico anche in Sicilia. Dal primo gennaio 2020 l’Unione Europea, infatti, cambiano le regole per la pesca nel Mediterraneo occidentale di sei specie molto richieste in Italia e tipiche del Sud Italia: il gambero viola, il rosa e il rosso e poi il nasello, lo scampo e la triglia di fango.

Le nuove norme comunitarie, che si applicano anche a Spagna e Francia, puntano a tagliare le giornate in mare dei pescatori del 10%, percentuale che potrebbe arrivare al 40% nei prossimi quattro anni, e questo dalla Liguria alla Sicilia settentrionale, inclusa la Sardegna e a ridurre quindi lo sforzo di pesca complessivo.

Lo ricorda anche Fedagripesca-Confcooperative Pesca nel Mediterraneo, evidenziando che Bruxelles introduce anche un periodo di fermo di tre mesi per la pesca dell’anguilla, oltre alla riduzione delle catture e sforzo di pesca per i piccoli pelagici nell’Adriatico e, sempre nell’Adriatico, un limite di sforzo di pesca per i demersali, le specie che vivono nel fondale.

Si tratta di prodotti ittimi molto diffusi sul mercato: nasello, scampo e triglia sono infatti gli ingredienti principali della frittura di paranza, piatto apprezzato da tre italiani su quattro, secondo un'indagine di Fedagripesca. Non sono da meno i gamberi, entrati nelle diete più avanzate e riservati alle occasioni più importanti, spesso consumati al ristorante.

I nuovi paletti imposti dall'Unione europea, frutto di un piano pluriennale di ricostituzione degli stock ittici demersali, secondo Fedagripesca, «avranno un impatto importante in un’area di mare dove la pesca a strascico conta il 29% del totale della flotta nazionale, il 25% degli occupati e il 26% della produzione. Parliamo del futuro di 2 mila lavoratori, oltre 700 pescherecci, per una produzione che vale 120 milioni di euro l’anno».

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