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Cgia, in Italia chiuse 200 mila botteghe in 10 anni

Artigiano

L’Italia ha perso quasi 200 mila negozi di vicinato negli ultimi 10 anni. Lo afferma l’Ufficio studia della Cgia di Mestre. Tra il settembre 2009 e lo stesso mese di quest’anno le aziende/botteghe artigiane attive sono diminuite di 178.500 unità (-12,1%), mentre lo stock dei piccoli negozi è sceso di quasi 29.500 unità (-3,8%). In termini percentuali la regione più colpita dalla moria di aziende artigiane è stata la Sardegna, che negli ultimi 10 anni regsitra un -19,1%. Seguono l’Abruzzo con -18,3% e l’Umbria con -16,6%. L’andamento delle imprese attive nel piccolo commercio, invece, ha subito la riduzione più significativa in Valle d’Aosta con -18,8%, in Piemonte con -14,2% e in Friuli Venezia Giulia con -11,6%. Di segno opposto la Calabria (+3%), il Lazio (+3,3%) e la Campania (+4,6%).

Per il segretario della Cgia Renato Mason, «sebbene la manovra 2020 abbia scongiurato l’aumento dell’Iva e dal prossimo luglio i lavoratori dipendenti a basso reddito beneficeranno del taglio del cuneo fiscale, il peso del fisco continua essere troppo elevato. L’aumento della disoccupazione registrato con la crisi economica sta condizionando negativamente i consumi.

Inoltre, come dimostrano i dati relativi all’artigianato e al piccolo commercio, è diventato sempre più difficile fare impresa, anche perché il peso della burocrazia e la difficoltà di accedere al credito hanno costretto molti piccolissimi imprenditori - conclude - a gettare definitivamente la spugna».

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