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Manovra, scadenza delle partite Iva spostata dal 16 novembre al 16 marzo

La scadenza per pagare le imposte dovute dalle partite Iva (Isa e forfettari) che hanno scelto di rateizzare il versamento verrà spostata dal 16 novembre al 16 marzo 2020.

A comunicarlo è direttamente il Mef nella nota in cui annuncia 3 miliardi di maggiori entrate l’anno prossimo. Spostando la data gli incassi previsti di quest’anno slitteranno infatti al 2020 e potranno essere utilizzati a copertura della manovra. Nel 2020 il governo stima infatti entrate aggiuntive dalle partite Iva (Isa e cosiddetti forfettari) per tre miliardi di euro.

La nota annuncia anche che alla scadenza del 30 settembre per il versamento delle imposte di Isa e forfettari, si è registrato un maggior gettito di quasi 1,5 miliardi.  «In base agli ultimi dati di monitoraggio, ammonta a circa 10,7 miliardi di euro il gettito versato lo scorso 30 settembre dai contribuenti ai quali si applicano gli ISA e dai c.d. forfettari. Nel complesso, - si legge nella nota del Mef - a livello di Pubblica Amministrazione, le proiezioni 2019 dei risultati dell’autoliquidazione (comprensivi delle imposte sostitutive e delle compensazioni), elaborate sulla base dei versamenti del 30 settembre, mostrano per l’anno in corso uno scostamento positivo di 1.460 milioni di euro rispetto alle previsioni su base annua incluse nella Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza».

Il ministero segnala che lo scostamento positivo «rappresenta una stima estremamente prudenziale del gettito atteso dai contribuenti che alla scadenza del 30 settembre hanno scelto di rateizzare il versamento (entro la scadenza del 16 novembre), ovvero di versare con una maggiorazione dello 0,4% il 30 ottobre (in unica soluzione o in due rate entro il 16 novembre)».

Il dato «non rappresenta una novità assoluta e imprevista: in questo senso le stime del governo sulle entrate derivanti dal miglioramento della tax compliance inserite nella Nadef erano prudenziali. Gli ultimi dati disponibili confermano l'impostazione prudente di tali stime e consentono di registrare importanti entrate nel Bilancio dello Stato. In particolare, con il differimento previsto nel decreto legge fiscale in procinto di essere varato dal Consiglio dei ministri al 16 marzo 2020 del pagamento della rata del 16 novembre 2019, si prevedono maggiori entrate nel prossimo anno per circa 3 miliardi di euro».

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