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Manovra, spunta la tassa sulle sim dei cellulari: scontro nella maggioranza

Una nuova tassa sulle sim telefoniche per i clienti business. Sarebbe un altro dei punti della prossima manovra del governo giallorosso. Si tratterebbe di un'imposta di 13 euro a carico delle schede di professionisti, piccoli imprenditori e di tutti coloro che usano spesso il telefono per motivi lavorativi. L'introduzione della tassa frutterebbe un'entrata di circa 250 milioni di euro all'anno e nei prossimi tre anni di 750 milioni di euro.

La proposta sarebbe arrivata dal comparto Dem e verrebbe invece respinta dal M5s. "Se qualcuno nel Pd sta pensando di tassare le SIM ricaricabili o sottoporre a un ulteriore aggravio la clientela business lo dica chiaramente. Per quanto ci riguarda queste non sono opzioni percorribili o accettabili", hanno fatto sapere dal Movimento. Parole che sono però state immediatamente smentite dal Pd: "Non è una nostra proposta ed in ogni caso è stata già accantonata".

Il tema sarebbe stato sollevato nel vertice fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro, la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Secondo le ricostruzioni sarebbe stato proprio quest’ultimo a chiedere la nuova tassazione sulle telecomunicazioni. Dal Mef fanno notare che la ricostruzione non corrisponde a verità, tanto più che il vertice a 4 non si è mai tenuto, e in particolare, precisano, nulla è stato deciso su questo tema.

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