In ansia gli 800 lavoratori degli ipermercati Auchan in Sicilia. Le 5 strutture, escluse inizialmente dal primo step di cessioni ad altri associati Conad, dal 29 ottobre cambieranno insegna ma dalla proprietà, spiegano in una nota i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil "non è arrivata alcuna comunicazione ai sindacati". E ora temono tagli e chiedono certezze invocando un incontro urgente per capire cosa stia accadendo.
I timori nascono dal fatto che Conad, dopo aver acquisito gli ipermercati Auchan a partire dal primo agosto scorso, aveva comunicato che avrebbe riorganizzato i negozi in tre step. Nella prima fase sarebbero dovuti rientrare i negozi cosiddetti "performanti", cioè quelli ritenuti in salute e già pronti per il cambio insegna. In tutto sono stati 109 quelli annunciati al tavolo nazionale, tra cui però sono rimasti esclusi gli ipermercati siciliani.
Da qui i timori dei sindacati che gli ipermercati siciliani potessero far parte del secondo o terzo step e dunque di dover subire una ristrutturazione. Da quel momento non è più arrivata nessuna notizia fino a quando ieri, in alcuni ipermercati Auchan siciliani, è arrivato un comunicato aziendale nel quale si informava che dal 29 ottobre ci sarà il cambio di denominazione sociale da Auchan spa a Margherita distribuzione spa con socio unico. "Una notizia inaspettata che ha gettato nel panico i lavoratori soprattutto per l'assenza di interlocuzione, non avendo l'azienda inviato comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali. A essere coinvolti sono i punti vendita di Palermo (Conca d'oro e Palermo Carini), Misterbianco, Porte di Catania e Melilli", si legge nella nota.
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno inviato ad Auchan e a Bdc una richiesta di incontro urgente da realizzare sul territorio regionale per ricevere le informazioni riguardo il futuro dei lavoratori degli ipermercati siciliani. Marianna Flauto, Monja Caiolo e Mimma Calabrò affermano: “Non riteniamo accettabile il metodo con il quale Auchan-Conad intende intrattenere relazioni sindacali. Riteniamo opportuno nell'interesse di lavoratori e impresa iniziare con il piede giusto. È mortificante ricevere informazioni che coinvolgono il rapporto di lavoro dei circa 800 lavoratori siciliani attraverso uno sterile ed impersonale comunicato. È un atteggiamento intollerabile e offensivo. Se questo è il benvenuto che intendono dare ai lavoratori, siamo già pronti a scendere in campo per fare valere i diritti dei lavoratori e fare rispettare il diritto al confronto preventivo con le organizzazioni sindacali come previsto dal contratto nazionale applicato”.
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