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Disoccupazione in calo al 9.9%, Catalfo: "Merito delle misure di M5s"

Il tasso di disoccupazione, nel secondo trimestre dell’anno, è sceso al 9,9% (-0,4 punti). Lo rileva l’Istat.

Nel confronto tendenziale, prosegue l’Istat, per il nono trimestre consecutivo si riduce il numero di disoccupati (-260.000 in un anno, -9,3%), coinvolgendo entrambi i generi, le diverse aree territoriali e tutte le classi di età.

Dopo due trimestri di calo, torna ad aumentare il numero di inattivi di 15-64 anni (+63.000 in un anno, +0,5%). Il tasso di disoccupazione è in diminuzione sia rispetto al trimestre precedente sia in confronto a un anno prima; tale andamento si associa alla stabilità congiunturale e alla crescita tendenziale del tasso di inattività delle persone con 15-64 anni.

Catalfo: "Merito delle misure di M5s"

Sui dati sul mercato del lavoro diffusi oggi dall’Istat interviene il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: «L'ennesima testimonianza della bontà delle misure che come MoVimento 5 Stelle abbiamo in campo nei primi 14 mesi alla guida del Paese», spiegando di voler «portare avanti il percorso iniziato creando un mercato del lavoro sempre più inclusivo, con al centro il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori».

«Salario minimo, fase 2 del Reddito di Cittadinanza e parità di genere nelle retribuzioni - conclude - sono i prossimi obiettivi che voglio realizzare per il bene dei cittadini».

Istat, cresce l'occupazione

Nel secondo trimestre del 2019 il numero di persone occupate è cresciuto, in termini congiunturali, di +130.000 unità (+0,6%), a seguito dell’aumento dei dipendenti, sia permanenti sia a termine, e con minore intensità degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 59,1% (+0,3 punti). Lo rende noto l’Istat.

Nei dati mensili più recenti (luglio 2019), al netto della stagionalità, il tasso di occupazione e il numero di occupati mostrano un lieve calo rispetto al mese precedente, evidenzia l’Istat.

Nell’andamento tendenziale prosegue a ritmi meno sostenuti la crescita del numero di occupati (+0,3%, +78.000 in un anno), dovuta ai dipendenti permanenti a fronte del calo di quelli a termine e degli indipendenti; l’incidenza dei dipendenti a termine sul totale dei dipendenti scende al 17,2% (-0,2 punti in un anno).

Dopo il rallentamento nell’ultimo periodo, si arresta la crescita degli occupati a tempo pieno mentre prosegue l’aumento del tempo parziale; l’incidenza del part time involontario è stimata al 64,8% dei lavoratori a tempo parziale (+1,2 punti).

Alla crescita dell’occupazione soprattutto nel Nord e più lievemente nel Centro (+0,7% e +0,1%, rispettivamente) si contrappone, per il terzo trimestre consecutivo, il calo nel Mezzogiorno (-0,3%).

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