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Pesca, il sindaco di Mazara al collega di Lampedusa: "Fermo biologico rispettato"

Una "guerra tra poveri" che scoppia nel mare di Lampedusa. Tema del contendere il "riposo biologico" che non verrebbe osservato come da legge regionale.

Ad accendere la miccia era stato nei giorni scorsi, il sindaco di Lampedusa Totò Martello che, in una nota, ha affermato che "non solo i pescatori di Lampedusa vedono giornalmente invase le proprie acque territoriali dalla pesca “feroce” posta in essere da numerose imbarcazioni tunisine, algerine, cipriote o di altre nazionalità, incuranti delle normative italiane e europee, ma per di più in questi giorni di “fermo biologico” necessario per ripristinare l'ambiente marino, sono costretti ad assistere allo sbarco del pescato nel proprio porto da parte di pescherecci provenienti dalle marinerie di Mazara del Vallo e Siracusa".

Il sindaco ha sostenuto che "molte di queste imbarcazioni, autorizzate alla sola pesca del gambero, continuano a sbarcare ulteriori specie ittiche a titolo di “cattura accidentale”, come ad esempio le triglie, denotando un'attività che va oltre i limiti consentiti".

Il sindaco lampedusano ha chiesto un intervento urgente da parte delle competenti autorità locali e dell'assessore regionale alla Pesca per verificare il rispetto del "fermo biologico" anche da parte di pescherecci autorizzati alla sola pesca del gambero. Pronta la replica del sindaco di Mazara, Salvatore Quinci e del presidente del consiglio Vito Gancitano ai quali non va giù la presa di posizione del sindaco Martello.

"La marineria di Mazara del Vallo - scrivono in una nota Quinci e Giancitano - che tanta economia e tanto benessere ha portato negli anni e continua a portare all'isola di Lampedusa distinguendosi oltre che per le capacità di pesca anche sul fronte della solidarietà e del salvataggio di vite umane non merita questo attacco frontale del sindaco di Lampedusa, di cui non accettiamo le provocazioni. La marineria mazarese rispetta le regole e le prescrizioni del fermo biologico anche con riferimento alle percentuali di pesca consentite: 51% crostacei e 49% relative ad altre tipologie".

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