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La vertenza del Giornale di Sicilia

Martedì e mercoledì il Giornale di Sicilia non è stato in edicola per uno sciopero proclamato dal personale poligrafico, impegnato in una dura battaglia con l'azienda per la salvaguardia dei livelli occupazionali. La redazione guarda con preoccupazione e sgomento alla protesta dei poligrafici. Per loro si prospettano tagli sanguinosi; né la controproposta dell'azienda di mettere 31 lavoratori in cassa integrazione a zero ore rispetto ai 34 iniziali (su un totale di 43 lavoratori) può essere considerata un passo avanti nella trattativa. La società deve fare uno sforzo per non neutralizzare professionalità importanti, necessarie per la buona fattura di un giornale che deve onorare la dignità dei suoi 160 anni di storia. Avere fatto scattare i meccanismi che portano verso l'uscita dei lavoratori dal processo produttivo, senza avere trovato proposte condivise e meno traumatiche, è inaccettabile. I giornalisti di questa testata solidarizzano con i compagni di lavoro di una vita chiedendo all'azienda di ammorbidire le pretese, di scendere a patti coi lavoratori evitando, così, nuovi scontri e dando speranza concreta di futuro ai lavoratori.

Il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia

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Come il comitato di redazione, anche noi comprendiamo il malessere dei lavoratori poligrafici coinvolti in un doloroso quanto inevitabile piano di riorganizzazione. Indispensabile tuttavia per non compromettere il futuro del Giornale di Sicilia, vittima di una crisi di settore che non risparmia nessun quotidiano in Italia.

Gli editori e la direzione del Giornale di Sicilia

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