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Fondi Ue tagliati alla Sicilia, l'Europa si riprende 380 milioni: "Innegabili errori di spesa"

BRUXELLES. Il Tribunale dell'Unione europea ha rigettato integralmente il ricorso dell'Italia contro la decisione della Commissione Ue di tagliare di quasi 380 milioni su 1,2 miliardi i fondi strutturali destinati alla Sicilia dopo aver accertato diverse irregolarità per il periodo 2000-2006.

I giudici del Lussemburgo hanno osservato come sia innegabile l'esistenza di errori nella spesa, imputabili a insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo del Piano operativo regionale (POR) Sicilia, che si sono manifestati nel corso di diversi esercizi finanziari e ai quali non è stato posto del tutto rimedio fino alla fine della programmazione.

“La restituzione dei fondi europei? Un disastro per le casse della Regione siciliana che causerà non pochi problemi in un momento ancora critico per la nostra isola”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Adesso bisogna evitare che questo grave errore non si ripeta e rafforzare subito la capacità di spesa di queste risorse, le uniche disponibili per avviare investimenti e rilanciare lo sviluppo. Questo sindacato - continua il leader della Uil - ha già chiesto una verifica sui progetti esecutivi per le opere che utilizzano i fondi del Patto per la Sicilia. E in generale lo stato di utilizzo delle risorse della programmazione europea e delle Politiche attive per il Lavoro. Ma oggi - conclude il segretario Barone -  chiediamo, ancora una volta e a gran voce, un incontro immediato con il Governo Musumeci. Troppe emergenze stanno deflagrando: rifiuti, acqua e adesso anche l’utilizzo dei fondi europei. Un confronto non è più rinviabile".

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