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Meno prestiti a imprese artigiane, interessi più alti a Enna e Messina

Filippi Ribisi

PALERMO. In calo i prestiti alle imprese artigiane siciliane. A fine 2016 l’importo dei finanziamenti concessi al comparto artigiano è stato di 1.641 milioni di euro, con una diminuzione in un anno di 74 milioni, pari al -4,3%, in attenuazione rispetto al -5,3% di dicembre 2015 e al -4,9% di settembre 2016.

È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio di Confartigianato Sicilia, grazie alla collaborazione con Artigiancassa.

Nell'anno della ripresa degli investimenti, la dinamica del credito all'artigianato e alle MPI sotto i 20 addetti resta negativa. Non a caso gli investimenti delle imprese sono finanziati principalmente da risorse interne all’impresa (autofinanziamento ed aumento di capitale proprio) e marginalmente da risorse esterne (credito bancario).

Non fungono da spinta al credito nemmeno i bassi tassi di interesse, tra i tassi più bassi registrati in Sicilia dal 2008, ma i più alti rispetto a quelli registrati nelle altre regioni italiane.

Il costo maggiore del credito per le imprese siciliane è determinato da un serie di fattori tra cui la maggiore rischiosità della clientela (più alto tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti erogati alle imprese).

Ma ecco nel dettaglio, un quadro dei finanziamenti. Il 20,8% dei prestiti erogati a favore delle imprese artigiane siciliane viene assorbito dalla provincia di Catania, il 17,4% da Palermo, il 15,7% da Ragusa, il 13,5% da Messina e il 10% da Trapani.  In Sicilia l’artigianato assorbe il 6% del totale dei prestiti alle imprese, valore superiore a quello medio nazionale (4,9%), con quote più elevate a Enna (9,4%) e a Ragusa (8,6%).

Enna, insieme a Barletta-Adria-Trani, sono le uniche due province italiane che registrano un incremento dei finanziamenti concessi all’artigianato (+1%). Seguono con variazioni negative ma meno accentuate della media regionale (-4,3%), la provincia di Messina (-2,4%), di Agrigento (-2,5%), di Siracusa (-3,1%), di Caltanissetta (-3,6%), di Palermo (-3,7%) e di Ragusa (-3,7%).

La flessione più accentuata avviene a Trapani (-11,5%), che figura anche tra le province italiane che registrano la diminuzione più intensa del credito all’artigianato.

A dicembre 2016 in 7 delle 9 province della nostra regione, la dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato migliora rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell’anno precedente. Ad Enna la flessione si riduce di 7,1 punti percentuali, a Siracusa di 4,7 punti, ad Agrigento di 3,4 punti percentuali, a Caltanissetta di 3,3 punti percentuali, a Palermo di 2,3 punti percentuali, a Messina di 1,7 punti percentuali e a Ragusa di 0,4 punti percentuali.

I prestiti alle imprese sotto i 20 addetti della Sicilia. In Sicilia a inizio 2017, il 27,5% dei finanziamenti è erogato a favore di imprese con meno 20 addetti. Rispetto allo stesso periodo del 2016 lo stock dei prestiti alle MPI sotto i 20 addetti è in diminuzione del 5,6%.

La flessione dei prestiti alle imprese sotto i 20 addetti è diffusa in tutte e nove le province ma risulta più intensa a Ragusa (-8,1%) e Enna (-8,0%).

Tra le 9 province il costo del credito per un’impresa è più alto a Enna (7,86%, -79 punti base rispetto ad un anno fa) – che occupa la prima posizione nella classifica regionale e la quarta posizione nella classifica nazionale per valore più alto del tasso– e a Messina (7,45%, inferiore di 102 punti base rispetto ad un anno fa) – che occupa la seconda posizione nella classifica regionale e la nona posizione nella classifica nazionale per valore elevato del tasso.

“Le nostre imprese – dice Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia – scontano una difficoltà di accesso al credito non indifferente. C’è un gup con le altre regioni di Italia che non è più accettabile, come ad esempio i tassi di interesse così elevati di Enna e Messina. Le banche al sud non forniscono gli aiuti necessari ma vogliono essere iper garantite, applicando tassi svantaggiosi per le imprese”.

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