Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Confindustria: studenti che fanno stage in azienda lavorano prima

ROMA. L’offerta formativa universitaria in Italia «non sempre garantisce agli studenti un incontro con il lavoro prima del conseguimento del titolo. Non è un problema di scelta tra facoltà. Il problema è scegliere percorsi aperti al lavoro, impostati sul principio dell’occupabilità, che garantiscano un incontro costante con l’impresa: stage, alternanza, laboratori». Lo ha detto Giovanni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il capitale umano, nel suo intervento alla consensus conference «Obiettivo mobilità sociale. Sostenere il merito per creare valore nel sistema paese».

«I giovani devono sapere che dove si fa formazione on the job - ha spiegato - ci sono più opportunità, a titolo conseguito, di trovare lavoro e costruirsi buone carriere. Chi fa uno stage lavora prima e lavora meglio. A prescindere dalla disciplina scelta. Dobbiamo spiegare agli studenti che stanno per diplomarsi che i percorsi che escludono il valore educativo del lavoro portano dritti verso la disoccupazione. Perché è pur vero che le imprese chiedono ingegneri e tecnici, ma non ne troveranno di 'buoni', se non hanno mai messo piede in azienda».

Secondo Brugnoli, un orientamento «realmente meritocratico non si può fare senza spiegare ai giovani quali sono le competenze che chiede il mercato e quali i percorsi che meglio possono valorizzare i loro talenti».

«E qui le imprese hanno un ruolo fondamentale. Prevedere le dinamiche del mercato del lavoro non è facile, soprattutto in tempi di grandi evoluzioni tecnologiche, ma - ha osservato - ci sono tendenze produttive confermate che aprono sempre più spazi per il manifatturiero avanzato, fondato sulle materie scientifiche e sulle competenze informatiche. È un mondo che è necessario conoscere perché è il futuro, è Industria 4.0. E la fabbrica è la finestra dei giovani su questo futuro».

Caricamento commenti

Commenta la notizia