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I rifiuti dalla Sicilia verso altre regioni. Raccolta differenziata, un disastro nell'Isola

PALERMO. I rifiuti potranno lasciare la Sicilia viaggiando in nave o su gomma verso altre regioni. Lo stabilisce l'ordinanza che ha permesso di riaprire le discariche scongiurando l'emergenza, firmata ieri sera dal governatore Rosario Crocetta, dopo il via libera del ministero per l'Ambiente che ha autorizzato la proroga di sei mesi delle discariche in regola.

L'amministrazione di Palazzo d'Orleans potrà dunque stipulare accordi con altre Regioni, ma i rifiuti che verranno trasferiti dovranno prima essere trattati.

Intanto, i dati sulla raccolta differenziata in Sicilia indicano un vero e proprio disastro. Ben 52 comuni dell'Isola non arrivano all'1%, il più virtuoso tra i 390 è Licodia Eubea con il 69,6%, mentre dieci comuni sono a quota zero, tutti nel messinese: Capizi, Gualtieri Sicaminò, Mazzara Sant'Andrea, Merì, Monforte San Giorgio, Motta D'Affermo, San Piero Patti, Santa Lucia del Mela, Saponara e Valdina.

Emerge dall'ordinanza sui rifiuti firmata ieri dal presidente della Regione. Tra i capoluoghi di provincia, fa meglio di tutti Trapani con il 21,2% di differenziata, seguita da Ragusa con il 17,2%, da Agrigento con il 14,4%. Tutti gli altri sono sotto la doppia cifra: la peggiore Siracusa con il 4,7%. Messina ed Enna sono a quota 7,6%, Caltanissetta all'8%, Palermo all'8,3% e Catania al 9,3%.

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