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Sviluppo Italia, dipendenti al lavoro: ripartono i corsi di formazione

PALERMO. L’assemblea dei lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia ha deliberato questa mattina di tornare immediatamente al lavoro. Lo sciopero proclamato nei giorni scorsi dopo la decisione del governo di porre in liquidazione la società è stato così sospeso.

Venerdì però i lavoratori si riuniranno nuovamente per verificare se sono stati compiuti passi avanti nell’operazione di salvataggio della società annunciato dall'esecutivo. Nel frattempo, col ritorno al lavoro dei 75 dipendenti (a dire il vero il numero si è ridotto tra personale in ferie e altri in aspettativa) ripartono le attività legate all’accreditamento degli enti di formazione, ovvero l’autorizzazione necessaria a organizzare i corsi.

Al momento infatti resta congelato un bando da 45 milioni rivolto a 5 mila allievi che intendono seguire corsi professionali per rispettare l’obbligo d’istruzione.

Andrea Vincenti, commissario liquidatore della società, commenta così la scelta dei dipendenti: “Accolgo favorevolmente la decisione dei lavoratori fermo restando che ci aspettiamo dei segnali forti per il salvataggio di un’azienda il cui carattere strategico è stato ammesso dai nostri stessi committenti”.

La società era stata posta in liquidazione a causa di una grave crisi finanziaria. Secondo i sindacati, però, la crisi era legata al mancato affidamento di commesse da parte dei dipartimenti che si erano rivolti nel tempo a società esterne.

L'unico dipartimento a rispettare le indicazioni della giunta era stato quello alla Formazione guidato da Gianni Silvia, tanto che l'assessore Bruno Marziano era più volte intervenuto in difesa di questi lavoratori promettendo anche di anticipare un pagamento di 300 mila euro per sostenere questi lavoratori che attendono da dieci mesi lo stipendio. Vincenti sta verificando che anche altri dipartimenti abbiano intenzione di affidare commesse a Sviluppo Italia Sicilia, che si occupa di assistenza alle imprese. L'Ars nei giorni scorsi aveva approvato una norma che dava priorità a questa società nell'affidamento di commesse legate al mondo delle start-up.

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