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Forestali, ecco la controriforma dei sindacati: più giorni di lavoro e nuove qualifiche

Oggi a Enna sarà illustrata la bozza agli operai e poi consegnata all'assessore Cracolici

PALERMO. Più giorni di lavoro durante l’anno, la creazione di tre nuove qualifiche, maggiori possibilità di stabilizzazione. Sono alcuni dei punti chiave della controriforma del settore forestale messa a punto dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. La bozza sarà illustrata oggi a Enna agli operai e sarà consegnata all’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che secondo quanto previsto dalla Finanziaria ha ormai poco meno di quattro mesi di tempo per mettere a punto il riordino del settore.
I forestali sono poco più di 23 mila e sono suddivisi in quattro categorie in base al numero delle giornate di lavoro che svolgono ogni anno: 78, 101, 151 oltre a quelli a tempo indeterminato. I sindacati propongono di ridurre a due le categorie: gli stabilizzati e poi una fascia da 151 giornate all’interno della quale includere tutti.
Gli operai andrebbero poi impiegati in tre ambiti: il primo relativo alla manutenzione dei boschi e alla difesa del territorio, il secondo alla prevenzione e repressione incendi e infine il terzo con una funzione turistica e produttiva.

Inoltre gli operai andrebbero riqualificati per creare tre figure. La prima quella di operatore delle bio-energie, per impiegare i forestali nella filiera del legno e quindi nella produzione di fonti energetiche rinnovabili (bioenergia) e per la produzione e valorizzazione di altri beni materiali e servizi. Oltre alla manutenzione dei boschi i sindacati chiedono di lavorare a un piano straordinario di forestazione dei bacini idrografici, contro l'erosione del suolo, la lotta al dissesto idrogeologico, l'inquinamento dell'aria e la desertificazione.

La figura impiegata in questo settore sarebbe quella dell’addetto alla protezione ambientale e in questo senso si potrebbe attingere ad altre fonti di finanziamento come quelle destinate ai servizi di protezione civile.

Infine Flai, Fai e Uila propongono di creare la figura di operatore turistico ambientale da utilizzare ad esempio nella valorizzazione e messa a reddito delle 72 riserve, dei cinque parchi e delle centinaia di aree attrezzate comprese le attività didattico-ricreative. A gestire gli elenchi del personale secondi la bozza sarebbero le commissioni provinciali paritetiche mentre verrebbero abrogate le norme che prevedono l’avviamento nel settore forestale tramite i Centri per l’Impiego.

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