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Da Palermo il "negozio-robot" è pronto a sbarcare negli States

Grazie aUnicredit e altri co-investitori, il progetto «WibMachines» prova a conquistarel’America

PALERMO. L’innovazione siciliana è pronta a sbarcare definitivamente in America. La Wib Machines, società nata all’interno del Consorzio Arca di Palermo che ha dato vita al «negozio intelligente» che sfrutta la tecnologia per un servizio elementare come fare la spesa, ha ricevuto ieri un cospicuo investimento che permetterà alla start up siciliana di avviare definitivamente la fase commerciale del suo progetto innovativo.

Unicredit e altri co-investitori - Vertis, società di gestione del risparmio indipendente che gestisce fondi di venture e growth capital per imprese del Made in Italy innovativo e l'High Tech industriale europeo – hanno messo a disposizione 610 mila euro che permetteranno di «strutturare al meglio l’azienda» che conta già due sedi, a Palermo e Milano, e di «avviare la fase di vendita e di penetrazione nei mercati internazionali», come spiegato da Nino Lo Iacono, co-fondatore della start up con Marco Bicocchi Pichi.

Il primo è un ingegnere ed è il progettista, il secondo ha esperienza in marketing. L’idea – adesso ci lavorano in sette e non più in due - è quella di creare un nuovo canale di vendita automatico in grado di «combinare i vantaggi dell’e-commerce con la comodità e sicurezza del negozio sotto casa».

La Wib, acronimo di «warehouse in a box», è un distributore automatico decisamente più grande di quelli attuali per le bibite. È modulare – si può ingrandire o restringere – ed è in grado di erogare «qualsiasi tipo di prodotto». Il marchingegno che espelle il prodotto, ovviamente, non è quello tradizionale a spirale, ma riesce «a manipolare ogni tipologia di oggetto aprendo così le porte a qualsiasi tipo di categoria merceologica».

Attraverso la geolocalizzazione e l’acquisto via smartphone o tablet, è possibile fare la spesa da casa o dall’ufficio e ritirarla nel punto vendita più vicino. Il gestore, a sua volta, può scegliere di vendere qualsiasi tipologia di prodotto. È natoper stare all’esterno, ma è più facile immaginare che da noi i supermercati possano piazzarli un po’ come fa la banca con il bancomat, prolungando così alle 24 ore l’orario di servizio e senza bisogno di personale e di conseguenti spese per pagare i notturni.

Uno di questi macchinari è già presente nella zona della STmicroelectronics alle porte di Catania e «va a gonfie vele».Un altro è attualmente a Expo, nell’area del supermercato del futuro. Altri due, probabilmente quelli più strategici, sono invece negli Stati Uniti in unacatena dipalestre: «Oltre oceano abbiamo riscontrato sicuramente più interesse, anche perché la Wib può distribuire di tutto, non solo alimentari: cosmetica, elettronica, abbigliamento, di tutto. Entro l’anno avremo lì una rappresentanza fisica», ha aggiunto Lo Iacono.

Per Unicredit – che ha investito 200mila euro - si tratta della quarta start up finanziata attraverso il programma di accelerazione per imprese Start Lab. «Siamo felici di poter sostenere, con questo quarto investimento nell’equity, una delle quasi cento start up che hanno partecipato in questi primi due anni di attività al nostro programma di accelerazione», ha osservato Gabriele Piccini, country chairman Italy di UniCredit. «Abbiamo accompagnato l’imprenditore sin dalle prime fasi di vita della società e gli obiettivi finora raggiunti ci hanno dato ragione», ha aggiunto Amedeo Giurazza, ceo di Vertis.

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