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Acri: più di 1 italiano su 2 è soddisfatto del proprio reddito

Secondo la ricerca di Acri e Ipsos, per la prima volta dopo 4 anni, i soddisfatti sono il 55%, mentre il 45% si definisce insoddisfatto

ROMA. La crisi in Italia non è ancora finita, tanto che una famiglia su quattro ne è ancora colpita direttamente e ben l'80% delle persone la ritiene grave. Ma nonostante ciò, quest'anno qualcosa è cambiato: dopo anni di buio, infatti, il pensiero quasi nascosto di molte persone sembra essere «la crisi c'è ma non per me». Il 2015, insomma, è percepito come l'anno della svolta e per la prima volta dopo 4 anni il numero dei soddisfatti della propria situazione economica supera quello degli insoddisfatti (55% contro il 45%).

Il consueto rapporto sugli italiani e il risparmio curato da Acri e Ipsos, in vista della 91esima giornata mondiale del risparmio di oggi, rileva il ritorno di un clima di fiducia, anche e soprattutto tra i giovani, sia sulla propria situazione economica, sia sul futuro del paese. E anche l'ansia da risparmio sembra esser diminuita.

Nel frattempo, mentre il sentimento nei confronti dell'euro rimane negativo, dopo vari anni di declino, torna invece alla riscossa il tradizionale amore degli italiani per il 'mattone'.

Nel corso di quest'anno un italiano su 20 dichiara di aver avuto un miglioramento del proprio tenore di vita e rispetto al futuro il numero dei fiduciosi è superiore a quello degli sfiduciati (26% contro il 13%). Un dato questo su cui incide particolarmente il recupero di fiducia tra i giovani di 18-30 anni per i quali il saldo tra ottimisti e pessimisti raggiunge i 23 punti percentuali, quasi il doppio dello scorso anno. È poi anche da notare che oggi più di 1 italiano su 3 è fiducioso sul futuro dell'Italia. Quanto all'Europa, invece, l'immagine è in chiaroscuro, nel senso che si continua a crederci ma la si vorrebbe diversa. E quasi 3 italiani su 4 restano insoddisfatti dell'euro.

Il miglioramento del clima di fiducia si riflette anche sul risparmio. Per la prima volta dopo 4 anni il numero di persone che non vivono tranquille se non mettono da parte risparmi è superato da quello di coloro che risparmiano solo se ciò non comporta troppe rinunce: il 48% contro il 42%. Ma questo non significa che gli italiani non restino le consuete formichine: anche nel 2015, infatti, per il terzo anno consecutivo la quota di coloro che negli ultimi 12 mesi hanno effettivamente risparmiato cresce di 4 punti percentuali, passando dal 33 al 37%, ed è il dato più alto dal 2010.

Mentre si assiste a segni di ripresa anche per i consumi, per quanto riguarda l'investimento ideale siamo di fronte alla riscossa del mattone. Nel 2006 la percentuale di coloro che vedevano nell'immobiliare l'investimento ideale era del 70% e, dopo esser scesa progressivamente al 24% del 2014, quest'anno è tornata di nuovo a salire, di ben 5 punti percentuali, al 29%.

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