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Scandalo Volkswagen: verifiche anche ai motori precedenti

Si allarga lo scandalo Volkswagen: anche versioni precedenti del motore EA189 potrebbero infatti essere coinvolte dalle manipolazioni dei dati antismog

BERLINO. Si allarga lo scandalo Volkswagen: anche versioni precedenti del motore EA189 potrebbero infatti essere coinvolte dalle manipolazioni dei dati antismog. Al momento Volkswagen, ha spiegato un portavoce del colosso di Wofsburg, sta conducendo delle indagini anche sui motori EA288 euro 5 (utilizzata a partire dal 2012).

Ieri sullo scandalo è intervenuto il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi in audizione alla Camera. "La vicenda Volkswagen va vista per quello che è realmente: una frode", dice. Un "fatto complesso e grave", che rischia "di tradursi in minore fiducia verso tutta l'industria europea, anche quella italiana". "Luci e ombre" per l'impatto in Italia: "segnali rassicuranti "dai piani di investimento dei marchi italiani del gruppo (Ducati, Lamborghini e Italdesign), e "forti preoccupazioni per i possibili effetti dello scandalo sull'indotto".

"Preoccupazioni ha destato l'annunciato taglio degli investimenti annui per circa un miliardo di euro. È una scelta che auspichiamo non metta in discussione la leadership innovativa dell'azienda, ulteriormente confermata dall'intenzione di rafforzare gli investimenti sull'auto elettrica", ha indicato il presidente di Confindustria in Parlamento. "Per quanto riguarda l'Italia, lo scenario presenta luci e ombre. Segnali rassicuranti sono giunti pochi giorni fa in merito ai piani di investimento per i marchi italiani che fanno parte del gruppo tedesco: Ducati, Lamborghini e Italdesign non verranno toccati dai tagli". Ma, "al contrario, nutriamo forti preoccupazioni - avverte Squinzi - per i possibili effetti dello scandalo sul nostro indotto. Le imprese italiane della componentistica auto hanno da tempo indirizzato una quota crescente delle proprie produzioni verso le commesse tedesche, tant'è che la Germania è il nostro primo partner commerciale, pesando per il 25% sulle vendite italiane all'estero". "Oltre che per l'impatto economico, il caso Volkswagen preoccupa anche per le sue possibili ricadute sulla politica industriale europea e, in particolare, sulle politiche ambientali", avverte via dell'Astronomia: "Da questo punto di vista, crediamo sia necessario evitare sia frettolose o improprie valutazioni sulle scelte di politica ambientale assunte dall'Ue, sia possibili e pericolose virate". La vicenda Volkswagen, sottolinea comunque il numero uno di Confidustria, "deve essere sempre ricondotta esclusivamente al comportamento di quell'impresa e non ad un generale atteggiamento delle imprese costruttrici di autoveicoli".

 

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