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Formazione, in Sicilia arrivano 45 milioni
Nuova speranza per 3 mila lavoratori

PALERMO. Sul settore della formazione siciliana piovono altri 45 milioni di euro. Questa volta è l’Oif, cioè l’area dell’obbligo formativo, a rimettersi in moto, quella che in pratica garantisce ai giovani una qualifica professionale in alternativa al tradizionale percorso scolastico. Dalla figura di operatore elettronico a quelle di elettrico, grafico o addetto alle calzature, sono 22 le tipologie di attestato che saranno rilasciate a una platea stimata tra gli 8 mila e i 13 mila allievi, con un’età massima tra i 18 e i 22 anni. Ma il nuovo bando, pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (www.gurs.sicilia.it), rappresenta anche una nuova speranza per circa 3 mila lavoratori degli enti di formazione e per altri 3 mila iscritti all’albo del settore ma rimasti senza occupazione. Tra i 167 milioni dell’avviso 1, pubblicato la scorsa settimana e destinato ai tradizionali corsi, e i 45 milioni dell’Oif, la speranza è di poter entrare nel vivo delle attività prima che la mancanza di liquidità costringa gli enti al licenziamento.

La corsa contro il tempo dei due bandi inizierà comunque solo quando la Corte dei Conti darà il via libera al sistema dell’accreditamento della Regione. Si tratta delle regole che gli enti dovranno rispettare per ricevere i finanziamenti. Il dipartimento della Formazione guidato da Gianni Silvia conta di ricevere il disco verde a giorni. A quel punto gli enti avranno 30 giorni di tempo per presentare i progetti.

Se il 15 settembre l’assessore Mariella Lo Bello conta di iniziare il primo anno, con questo bando vengono stanziate somme per la seconda, la terza e l’eventuale quarta annualità che rilascia il diploma professionale di tecnico. Il bando stabilisce criteri per ottenere i finanziamenti. Saranno tempi duri per gli enti che nei tre anni precedenti, dal 2011 al 2014, hanno portato a termine un basso numero di corsi: priorità sarà data alle strutture che hanno avuto maggiore successo con le lezioni. Bonus nella valutazione anche in base alle sedi, se ad esempio sono disponibili dei laboratori, e in relazione all’esperienza dei docenti, se hanno più o meno di 3 o 5 anni di lavoro alle spalle.

Per attivare una classe serviranno almeno 20 allievi e premialità saranno garantite alle classi con 24 ragazzi, che comunque dovranno frequentare almeno il 75 per cento delle ore. I corsi dovranno prevedere anche dei momenti di formazione sul lavoro e uno stage simulato. E dovranno puntare a «coinvolgere e interessare l’allievo» dal momento che i ragazzi a rischio dispersione scolastica presentano «scarsa motivazione verso gli apprendimenti teorici». Le lezioni dovranno tenersi soprattutto di mattina. Al conseguimento della qualifica agli allievi sarà riconosciuto un premio di 300 euro.

Il finanziamento agli enti prevede il rimborso dei costi diretti del personale impegnato nel progetto e la copertura di tutti gli altri costi per il 40 per cento. Il beneficiario, che potrà essere una scuola superiore o un ente accreditato - si legge nell’avviso - dovrà prioritariamente utilizzare personale interno. Il ricorso al personale esterno dovrà essere giustificato e in questo caso il costo orario massimo sarà di 45 euro lordi.

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