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Mattarella agli industriali: "Ottimi segnali, l'Italia torna a crescere"

SANTA MARGHERITA LIGURE. «Dopo un lungo e sofferto periodo di crisi, con pesanti conseguenze in termini di perdita di capacità produttiva e posti di lavoro, segnali incoraggianti indicano che l'Italia torna a crescere». Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato ai giovani industriali.

«È necessaria una visione ambiziosa di lungo termine per posizionare il nostro paese su un sentiero virtuoso». Per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, «è auspicabile un confronto fecondo tra imprese e istituzioni». «Soltanto un impegno condiviso potrà determinare condizioni durature per promuovere sviluppo, piena partecipazione al mondo del lavoro e progresso sociale», e ha continuato - «la crescita economica deve significare anche crescita occupazionale». Mattarella ha sottolineato che «occorre costruire
un futuro solido soprattutto per le giovani generazioni in una prospettiva di unità di intenti, senso di responsabilità e adeguata programmazione».

Si rivolge direttamente al premier, da Santa Margherita Ligure, il leader
dei giovani di Confindustria Marco Gay: «Presidente Renzi, il confronto aperto e moderno con noi imprenditori è necessario a creare politiche per il Paese. Siamo a disposizione, coinvolgeteci, sfruttateci, per le idee e non solo per le
tasse»«Siamo stanchi di preoccuparci, ora vogliamo occuparcene, Noi ci siamo». Il messaggio che i giovani di Confindustria lanciano dal tradizionale appuntamento annuale di Santa Margherita Ligure è: «Vogliamo partecipare, fare la nostra parte», vanno abbattuti gli steccati tra impresa e politica, perchè «la politica è di tutti e ha bisogno del contributo di tutti»: le imprese
manterranno il loro pressing su temi come «tasse, burocrazie, infrastrutture» ma «quello che non diremo più, perchè quel tempo è finito - dice Gay -, è: 'lasciateci in pacè »; Così come «Il tempo del 'piove governo ladrò è finito». Deviando dal testo scritto, Gay si rivolge direttamente al premier Matteo Renzi per chiedere un «confronto aperto e moderno» con gli imprenditori: «Siamo a disposizione, coinvolgeteci, sfruttateci, per le idee e non solo per le tasse».

Gay chiede confronto, ascolto: «Non possiamo dover pensare di essere costretti a sfilare in corteo o fare uno sciopero fiscale per essere ascoltati».I  giovani imprenditori rivendicano un ruolo da «consigliere indipendente nel cda» del Paese; di «lobby» che «promuove l'interesse dei giovani e degli imprenditori», per un «Paese che cresce», per dare un contributo che permetta di «fare politiche e non solo politica». Perchè «la politica di oggi invece - quella dei talk show, quella in continua campagna elettorale, quella del'annuncio di ciò che fa quando governa e di ciò che farebbe quando è all'opposizione - cancella le politiche». I Governi «vogliamo valutarli per quello che fanno», avverte ancora Gay. Mentre non bisogna «prendere come termometro dell'azione del Governo i risultati delle elezioni regionali, nemmeno fosse la schedina del campionato, se finisce 3 a 4 invece che 5 a 2». Politica e impresa «a volte si scontrano», altre «fingono di ignorarsi», ma - dicono i giovani di Confindustria - «non possono fare l'una a meno dell'altra. Non può farne a meno l'Italia»

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