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Accordo Confcommercio e sindacati per tre milioni di lavoratori

L'aumento medio al quarto livello a regime (gli aumenti saranno corrisposti con cinque tranche) sarà di 85 euro al mese. Il contratto ha validità dal 1 aprile 2015 alla fine del 2017

ROMA.  La Confcommercio e i sindacati del commercio hanno raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto della categoria (circa tre milioni i lavoratori interessati).

L'aumento medio al quarto livello a regime (gli aumenti saranno corrisposti con cinque tranche) sarà di 85 euro al mese. Il contratto ha validità dal 1 aprile 2015 alla fine del 2017. Lo riferiscono i sindacati.

La Uiltucs commenta positivamente l'accordo appena raggiunto per il rinnovo del contratto del commercio. Nei tre anni di vigenza dell'accordo - spiega il
segretario generale, Brunetto Boco - i lavoratori del settore in media al quarto livello avranno complessivamente un aumento di 1.800 euro.  «La massa salariale incrementale per la durata di vigenza contrattuale - spiega - è di 1.811 euro, sempre per il IV livello di inquadramento». Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni. «Si tratta - dice Boco - di un traguardo difficile e complesso che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile   per i lavoratori. Il significato di questo rinnovo _ aggiunge _ va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e  del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l'apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell'economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese». «È con questo stesso spirito - conclude Boco - che ora ci apprestiamo a fare tutta la nostra parte, anche con lo sciopero proclamato per il 15 aprile, per chiudere nella maniera più proficua anche il contratto del turismo».

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