Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Grande Migliore a Palermo, Helg: «La soluzione è dare in affitto la struttura»

Arriva l’appoggio dell’associazione dei commercianti alla Fisascat Cisl che nei giorni scorsi ha chiesto un incontro al sindaco Orlando

PALERMO. Corsa contro il tempo per provare a far ripartire l’attività commerciale nella storica struttura di vendita «Grande Migliore», in viale Regione siciliana.

I tempi stringono e la scadenza della licenza commerciale è ormai alle porte: marzo del 2015. Una licenza che serve a far sperare nella rinascita di uno store che per tanti anni è stato il punto di riferimento del commercio palermitano, passato poi dall’amministrazione straordinaria al fallimento. Una storia che si è trascinata per anni e che rischia adesso di finire nel dimenticatoio.

A tenere alti i fari sulla vicenda è stata la Fisascat Cisl, che appena due giorni fa ha chiesto un incontro al sindaco «per individuare tutte le alternative possibili - scrive il segretario regionale, Mimma Calabrò - a salvaguardia dei livelli occupazionali, cioè alla possibilità di ricollocare quel personale attualmente in mobilità, che per tanti anni ha lavorato nel Grande Migliore».

La Fisascat ha chiesto la presenza al tavolo del presidente della Confcommercio, Roberto Helg, e del curatore fallimentare, Alberto Marino.

Se da un lato il sindacato chiede di non mettere la parola fine alla vicenda, dall’altro il mondo dell’impresa si interroga per trovare soluzioni che puntino alla possibilità di far rivivere commercialmente la struttura.

Il punto è che bisogna partire da dove l’amministrazione straordinaria ha lasciato e, cioè, con l’affitto dell’immobile.

Il quarto e ultimo bando messo in piedi dall’amministrazione straordinaria prevedeva affitti rateizzati. Di preciso, era stata fissata la cessione dei punti vendita «Grande Migliore» e «Arredo&Verde», con licenza ad operare su una superficie di 5 mila metri quadrati (il solo primo piano) con una quota di 25 mila euro, mentre il canone annuo poteva essere scaglionato: per i primi tre anni 250 mila euro; per il quarto e il quinto anno 450 mila euro, mentre dal sesto anno a seguire di 550 mila euro. Ma il meccanismo prevedeva anche che chi acquisiva il ramo d’azienda doveva impegnarsi a realizzare i lavori per il completamento del parcheggio multipiano, a condizione e dopo il rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività commerciale sull’intera superficie di 11 mila metri quadrati, con la facoltà del cessionario di dedurre il costo dei lavori dai canoni d’affitto.

ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

Caricamento commenti

Commenta la notizia