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Unicredit, lavoro per 1.470 Una trattativa lunga tre giorni

Varato il piano 2014-2018: gli esuberi sono 2.400. Previsti incentivi per il pensionamento, nuovi contratti e stabilizzazioni. Riconosciuto il premio aziendale per tutti i lavoratori, nonostante i risultati di bilancio negativi

PALERMO. Ci sono voluti tre giorni di trattativa ininterrotta per raggiungere l'accordo tra Unicredit e sindacati sul piano 2014-2018. Tante le novità, a cominciare dalle previste 2400 uscite volontarie incentivate per quanti matureranno il diritto alla pensione nel periodo, 800 nuove assunzioni e 670 stabilizzazioni di apprendisti nonchè premi aziendali per i lavoratori. I sindacati, afferma una nota della Fabi, sono riusciti a ottenere da parte dell'azienda l'impegno a creare nuova occupazione, con la garanzia di assunzione per 800 giovani e la stabilizzazione di altri 670 (per un totale di 1470 occupati), il riconoscimento straordinario del premio aziendale per tutti i lavoratori, nonostante i risultati di bilancio fortemente negativi, e infine e a condividere forme di incentivi equi e innovativi anche per i 2400 pensionamenti previsti entro il 2018, in una prima fase volontari.
A margine dell'intesa è stato inoltre sottoscritto un protocollo sulle prospettive di rilancio che stabilisce tempistiche certe e linee guida sulle quali si svilupperà il confronto sulle altre materie non ancora del tutto disciplinate, a cominciare dalla questione degli inquadramenti, del welfare e dell'equità sociale che da tempo è al centro dell'attenzione dei rappresentanti dei lavoratori. I sindacati sono così sostanzialmente riusciti a far recedere l'azienda da posizioni nettamente intransigenti, in un'ottica di ottimizzazione dei costi ma anche di rilancio. Il Gruppo aveva, infatti, inizialmente impostato il confronto sul piano minacciando la sospensione, se non addirittura la soppressione, della contrattazione di secondo livello, puntando da subito all'applicazione della legge sui licenziamenti collettivi. «Questo è un accordo che guarda al futuro e crea nuova occupazione - è stato il commento di Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi - Grazie alla compattezza delle organizzazioni sindacali siamo riusciti a respingere le posizioni dell'azienda inizialmente determinata a finanziare le uscite imponendo ai lavoratori pesanti sacrifici». L’accordo coi sindacati «offre un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese - ha dichiarato l'a.d. di Unicredit Federico Ghizzoni - In questo modo la nostra banca può continuare a giocare il ruolo di motore per la crescita economica e soddisfare tutti quei nuovi bisogni finanziari, con prodotti e servizi indispensabili per la nostra clientela». Nel dettaglio, le 2400 uscite verranno così gestite: esodo volontario e incentivato alla prima finestra pensionistica del personale con diritto a pensione entro il 31 dicembre 2018, con incentivo da 6 a 13 mensilità differenziato in funzione dell'età; possibilità per i pensionandi che aderiscono al piano di sospendere o ridurre volontariamente l'orario di lavoro godendo delle coperture della parte ordinaria del Fondo di solidarietà, scegliendo tra le seguenti opzioni: sospensione completa per 12 mesi (copertura assegno circa 42% dello stipendio netto); part time verticale con riduzione di 1 giorno alla settimana (copertura circa 96% dello stipendio netto); part time orizzontale 25 ore solo la mattina (copertura assegno circa 89% dello stipendio netto). Con l'adesione ad una di queste opzioni l'incentivo viene incrementato di una mensilità.

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