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Fisco più semplice, 730 e catasto: così si cambia

ROMA. Semplificare. Per rendere il fisco «amico» di cittadini e imprese, ma anche per dare una spinta alla crescita. Perché sfoltire la giungla di adempimenti e scadenze può rendere più attrattivo il mercato italiano anche per gli investitori stranieri.
La parola d'ordine di Matteo Renzi (che ha ricevuto anche il plauso del Fondo Monetario Internazionale) dovrebbe cominciare a prendere forma già oggi, con un Cdm che dovrebbe approvare i primi decreti legislativi che attuano la delega fiscale (già passati per un primo esame sul tavolo dei ministri la scorsa settimana) iniziando da un pacchetto di semplificazioni per le imprese e dal percorso per la dichiarazione dei redditi precompilata. E sempre oggi dovrebbe vedere la luce il primo dei decreti attuativi che interessano la riforma del catasto (sono tre in tutto), quello che rifonda le commissioni censuarie che avranno il compito di predisporre l'algoritmo sulla base del quale si determinerà il «valore patrimoniale medio» degli immobili (stimati non più in base ai vani ma ai metri quadri). L'obiettivo rimane quello di arrivare in tempi più rapidi dei tre-cinque anni previsti, così come sollecitato anche nelle raccomandazioni della Commissione europea, alla definizione delle nuove rendite catastali, con l'impegno a mantenere «immutato» il carico fiscale complessivo.
Ma il piatto forte resta la «rivoluzione» del rapporto tra fisco e cittadini, attraverso il 730 precompilato che vedrà il suo esordio già nel 2015, ma che avrà bisogno di un periodo di «sperimentazione» che si valuta in due-tre anni per arrivare a regime. Intanto interesserà una platea di circa 20 milioni di contribuenti e sarà una sorta di Cud «rafforzato», che conterrà anche i dati sulle detrazioni già in possesso delle amministrazioni (come quelle per i familiari a carico, i mutui, i dati sugli immobili).
Il passo successivo dovrebbe vedere comparire già compilate anche le spese sanitarie, ma si tratta di un obiettivo che ha come timing il 2016. La fase di sperimentazione, si spiega, è necessaria proprio per armonizzare i dati già a disposizione e per far sì che le banche dati esistenti «parlino» tra loro. Ricco anche il pacchetto di semplificazioni per le imprese, che dovrebbe riguardare una ventina di «capitoli» e che punta a sfoltire la miriade di adempimenti che pesano soprattutto sulle Pmi. «Piccoli» interventi (come semplificazioni su operazioni di vendita-acquisto intracomunitarie o il passaggio dell'ammontare dei rimborsi Iva che possono essere eseguiti senza alcun adempimento da 5mila a 15mila euro) ma che possono portare una «boccata di ossigeno» in particolare alle piccole attività, sgombrando il campo da doppioni e obblighi burocratici. Un primo pacchetto, comunque, cui dovrebbero seguirne altri (ad esempio con interventi sui regimi contabili delle imprese). Non dovrebbe essere ancora matura, invece, una decisione sulla responsabilità solidale negli appalti in ambito fiscale (è rimasta quella relativa al versamento delle ritenute).

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