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Redditi, notai «ricchi» e gioiellieri «poveri»

Al setaccio le dichiarazioni del 2012: estetiste, commercianti di scarpe e abbigliamento, librai sotto la soglia degli 8 mila euro

ROMA. Estetiste, giocattolai, commercianti di scarpe e abbigliamento, librai. Per il fisco sono tutti incapienti (quelli a cui il governo sta pensando di allargare il bonus da 80 euro nella prossima legge di stabilità). I loro redditi del 2012 non superano infatti la soglia minima degli 8.000 euro, sotto la quale cioè non si paga alcuna tassa. E poco sopra di loro si piazzano anche calzolai, corniciai, profumieri, tutti sotto i 10.000 euro l'anno, e tassisti, baristi, gioiellieri, balneari, parrucchieri, agenti immobiliari, in massa sotto i 20.000 euro.
Le cifre, stupefacenti sotto molti punti di vista se non fosse che di anno in anno le categorie praticamente sulla soglia di povertà sono sempre le stesse, emergono dalle statistiche del Dipartimento delle Finanze sugli studi di settore. In un anno in cui il pil ha subito una contrazione del 2,4% la crisi si è fatta sentire pesantemente sui redditi dichiarati da autonomi e professionisti. L'applicazione degli Studi di Settore nel 2012 ha riguardato circa 3,7 milioni di soggetti, con un aumento del 6,3% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, nonostante la crescita del numero dei contribuenti, il reddito totale dichiarato, pari a 100 miliardi di euro, ha registrato comunque una diminuzione significativa del 5,8% rispetto al 2011, «ascrivibile - spiega il ministero dell'Economia - alla forte contrazione dell'economia registrata nell'anno».
Il reddito più alto è stato quello dei professionisti che in media è ammontato a 43.400 euro, con la punta dei notai, che hanno superato i 233.000 euro l'anno. A seguire le attività manifatturiere (27.200 euro), i servizi (24.100 euro) e infine i commercianti, con il reddito medio più basso (17.200 euro).
Guardando nel dettaglio è infatti proprio in questo settore che le cifre scendono molto. Andando in ordine sparso tra le tabelle del Dipartimento delle Finanze, le agenzie di viaggio, per esempio, sono appena al di sopra dei 10.000 euro, le mercerie sono a 7.000, le cartolerie a 9.700, orologiai e gioiellieri a 16.000. Gli antiquari e i negozi vintage che - proprio in tempi di crisi - sono sempre più popolari sono invece a 8.800 euro l'anno.
Fin qui gli studi di settore, ma anche tra le dichiarazioni Irpef le curiosità non mancano, come per esempio l'aumento dei pensionati (140.000 in più) rispetto ai lavoratori dipendenti (93.000 soggetti in meno).
Nel confronto tra il reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti e quello dei corrispondenti datori di lavoro emerge invece che, nel caso di datori di lavoro persone fisiche, il reddito medio è pari a 31.303 euro, che equivale a circa il triplo del reddito medio dei propri dipendenti. 

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