ROMA. All'esterno duecento operai arrivati dalla Sicilia, sotto una forte pioggia, e con qualche momento di leggera tensione con le forze dell'ordine. Mentre l'ennesima riunione al ministero dello Sviluppo sullo stabilimento chiuso da Fiat a Termini Imerese si è trasformata in un duro braccio di ferro tra sindacati e Governo. La delegazione delle sigle dei metalmeccanici ha giudicato il confronto «un fallimento», come ha sottolineato la Fiom. E con la scadenza della cassa integrazione in deroga che minacciosamente si avvicina (tra cinque mesi, per 1.200 tra dipendenti e lavoratori dell'indotto) le tute blu hanno posto un aut aut: «Questa volta non lasciamo la sede del ministero se non abbiamo risposte concrete». La prima richiesta è stata quella di spostare il confronto nella sede della Presidenza del Consiglio, a Palazzo Chigi. Poi «il ritiro dei licenziamenti già partiti nell'indotto, ammortizzatori sociali certi, e che il Governo stringa su una soluzione per la riconversione e la reindustrializzazione dell'area», nodo aperto da tempo.
Nella delegazione, i sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm, le Rsu dello stabilimento siciliano e dell'indotto, ed i sindaci di Termini Imerese e di Sciara. Oltre al Lingotto. Per un tavolo con il Governo mediato dal sottosegretario Claudio De Vincenti, che ha garantito: «Il governo non mollerà finchè non avrà raggiunto l'obiettivo della reindustrializzazione del sito. Mi sono consultato con Letta e questa è la linea che il governo si è dato». De Vincenti, che gestisce tutti i tavoli al ministero sulle grandi crisi industriali, ha garantito alla delegazione una riconvocazione del tavolo entro due settimane, ed un impegno del governo sul fronte degli ammortizzatori sociali. Dal sottosegretario anche l'indicazione che potrebbe aprirsi una nuova strada verso una soluzione, anche se al momento si tratta solo di «una bozza di piano industriale»: da poco c'è stata una nuova manifestazione di interesse per progetti nell'area, di un'azienda del settore settore auto; «La stiamo esaminando ma è molto prematura», ha spiegato. Il confronto al ministero è ancora aperto, al momento è in corso una riunione ristretta tra i rappresentanti nazionali di Fiom, Fim, e Uilm, ed il sottosegretario De Vincenti.
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