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Meno credito a imprese edili, appello dei Giovani dell'Ance ad Abi e Regione: "Favorire le condizioni"

PALERMO. I Giovani imprenditori di Ance Sicilia lanciano  un appello all’Abi e alla Regione affinché siano create condizioni per favorire   l’erogazione del credito alle imprese del settore.   Il presidente dei Giovani dell’Ance Sicilia, Angelo Turco, segnala, infatti, “una   contrazione dei finanziamenti concessi dalle banche alle nostre attività e   un peggioramento delle condizioni applicate, proprio nel momento in cui gli   imprenditori hanno più bisogno di un maggiore sostegno”.  La crisi che colpisce da anni il settore edile, secondo l’ultimo “Rapporto   sull’economia siciliana del 2013” della Banca d’Italia, ha comportato nello   scorso anno un calo dell’occupazione dell’8,7% nel campo delle costruzioni   (-16,3% nel secondo trimestre), una riduzione del 23% delle ore lavorate   e la cessazione di 1.961 imprese edili a fronte di 915 nuove iscrizioni: sono   45.335 quelle attive (-2,5% rispetto al 2012). Il settore dei bandi pubblici ha   subito una contrazione di circa il 30%, il mercato immobiliare privato una   media di -20%: perdite di gran lunga superiori alla media del Mezzogiorno.  “La missione propria delle banche dovrebbe essere quella di sostenere chi   con coraggio resiste e vuole continuare a fare impresa nell’Isola – osserva   Turco – . Invece sempre la Banca d’Italia ci informa che, in questo scenario,   nel 2013 la flessione dei prestiti bancari alle imprese edili in Sicilia è stata   del 3% (-3,8% per quelle di piccole dimensioni), quando gli indebitamenti   concessi alle pubbliche amministrazioni dell’Isola sono invece aumentati   del 6,8%. Le banche ci hanno ridotto soprattutto gli anticipi su fatture e gli   altri crediti autoliquidanti. Ne consegue – aggiunge il presidente dei Giovani   imprenditori di Ance Sicilia – che lo scoraggiamento e la mancanza di   fiducia hanno rallentato la domanda di credito da parte delle imprese e il   peggioramento delle condizioni posti dalle banche: l’aumento dello spread   applicato su crediti a medio termine ha portato la media dei tassi all’8,26%”.  “Questi comportamenti – sottolinea Turco – contribuiscono agli stati di   crisi aziendali. Nel settore edile, oggi hanno raggiunto il valore più elevato   dall’inizio della crisi i nuovi finanziamenti andati in sofferenza (il 7,1%) e quelli   di difficile restituzione (il 13,4%) portando le sofferenze totali al 44,1% dei presiti in essere. I Giovani imprenditori di Ance Sicilia hanno chiesto un incontro alla   delegazione regionale dell’Abi e al governo Crocetta “perché non è   comprensibile – conclude Angelo Turco – come mai le banche da un lato   finanzino le pubbliche amministrazioni prestando loro fiducia e dall’altro non   si fidino della loro solvibilità negando alle imprese aggiudicatarie anticipazioni   di fatture o di commesse pubbliche e investimenti per opere con finalità   sociale come l’edilizia sovvenzionata e il social housing. Le banche devono   tornare a credere in questo settore fondamentale per l’economia siciliana e la   Regione deve contribuire ai rischi cui vanno incontro le aziende di credito”.

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