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Tasse, addio Trise: arriva la Iuc

ROMA. Nuova capriola per le tasse sulla casa. Niente più Trise, prevista dal Governo. E nemmeno la Tuc, ipotizzata dal centro-destra. Per riorganizzare le imposte comunali sugli immobili arriva invece l'Imposta Unica Comunale, con la nascita di un nuovo acronimo Iuc. Arrivano poi 500 milioni per alleggerire l'imposta, dando ai comuni la possibilità di introdurre le detrazioni. Vengono anche indicate le categorie che potranno beneficiarne: i single e gli anziani soli, ma anche gli emigranti all'estero, le case rurali e quelle utilizzate solo stagionalmente, come le case al mare.    
La nuova imposta comunale sarà una sorta di ''cappello'' che raccoglierà tre diverse tipologie di tributi, tutti sulla casa. Insomma, sarà una imposta a tre gambe. La prima gamba è l'Imu. Niente paura, non tornerà sulla prima casa. La seconda è la Tasi, che serve a ripagare i servizi indivisibili, e che potrà beneficiare dei 500 milioni dati ai comuni per introdurre detrazioni. La terza gamba è la Tari, in pratica la nuova tariffa sui rifiuti, che nella formulazione è meno onerosa (e per questo i comuni hanno già ottenuto un miliardo nella versione originaria della Legge di Stabilità.     
In pratica le ultime novità lasciano ferma la parte relativa ai rifiuti. Sulla parte Imu, invece, è mantenuta l'esenzione prima casa, con l'esclusione, però delle case di lusso, delle ville e degli immobili storici (come i castelli). Viene però introdotto un tetto sulle seconde case e sugli studi professionali: se l'aliquota è del 10,6% non si applica l'aliquota base della Tasi. Come dire: le case che pagano già tantissimo non pagheranno di più.    
Le novità più importanti riguardano invece proprio la Tasi, cioè la componente di tariffa che servirà a pagare i servizi indivisibili. Che - a scanso di equivoci - verrà pagata dai proprietari tutti, anche sulla prima casa, e pure dagli inquilini, seppure con qualche abbattimento. E' su questa parte che l'accordo raggiunto tra governo e maggioranza in Parlamento prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro. In ossequio al federalismo fiscale, spetterà ai comuni la decisione su come utilizzare queste risorse. Per i relatori, l'ammontare equivarrebbe a detrazioni analoghe a quelle decise nel 2012 (200 euro base, più 50 euro per figlio). Ma difficile che sarà così: la Tasi è un quasi tributo sottile: l'aliquota base è dell'1 per mille, troppo bassa per una detrazione così alta. Vengono invece identificate le tipologie alle quali i Comuni potranno alleggerire l'imposta: le abitazioni con unico occupante (dai singoli agli anziani soli), quelle a disposizione per uso stagionale (la casa al mare o quella al paese d'origine dove si va solo in estate), i locali e le aree scoperte ad uso stagionale, le abitazioni degli emigranti che passano più di 6 mesi all'estero, fino ai fabbricati rurali.

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