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Cantieri di lavoro, scatta l’iter per le selezioni

La prossima settimana il bando in gazzetta: i Comuni avranno 30 giorni per presentare i progetti alla Regione. Bonafede: dopo aver ottenuto il finanziamento, gli enti locali pubblicheranno gli avvisi per gli operai

PALERMO. Si scaldano i motori nella corsa che, quasi certamente in autunno, porterà all’avvio dei cantieri lavoro in Sicilia. La prossima settimana sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana la direttiva con cui vengono chiamati a raccolta i Comuni interessati a dare una boccata d’ossigeno ai circa ventimila disoccupati che godranno della manovra voluta dalla giunta Crocetta. Si tratta, infatti, di un piano straordinario per il lavoro che, con uno stanziamento di 50 milioni di euro, assicurerà tre mesi di impiego a coloro che si trovano in condizione di svantaggio economico o povertà. A quel punto, dopo la pubblicazione in Gazzetta, entro trenta giorni i Comuni dovranno presentare i progetti dove indicheranno quali cantieri vogliono eseguire e quante persone impiegare. La Regione esaminerà le istanze e stilerà una graduatoria. Quindi i Comuni pubblicheranno l’avviso per selezionare gli aspiranti operai dei cantieri. L’assessore al Lavoro, Ester Bonafede, ha spiegato che gli enti locali metteranno a disposizione delle schede molto semplici da compilare che poi verranno verificate per selezionare i lavoratori. Verosimilmente la selezione avverrà tra settembre e ottobre. «Appena ieri (lunedì per chi legge, ndr) – dice l’assessore al Lavoro, Ester Bonafede – siamo entrati nel merito della tipologia di cantieri lavoro da avviare e abbiamo definito degli aspetti che ci permetteranno di rendere pubblica la direttiva già la prossima settimana. A quel punto – continua – i Comuni avranno 30 giorni di tempo per presentare i loro piani di utilizzo dei lavoratori». E i campi di azione sono presto detti: «Saranno impiegati nei servizi agli anziani, ai disabili e all’infanzia, nel supporto alle attività di pulizia di strade, spiagge, giardini – continua Ester Bonafede –, ma anche per la realizzazione di piccole opere come il rifacimento dei marciapiedi. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che si tratta di cantieri senza maestranze qualificate». Ad ottenere un posto di tre mesi con una retribuzione minima che si aggira sui 600 euro, ma che potrà essere incrementata in base al reddito e al numero dei componenti del nucleo familiare del lavoratore, saranno circa ventimila persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Nello specifico, il 30 per cento dei posti è destinato a chi ha da 18 a 36 anni, un 20 per cento per chi si trova nella fascia tra 36 e 50, un altro 20 per cento per chi ha da 50 a 65 anni e poi c’è un 5 per cento riservato ai disabili, un 5 per cento agli immigrati e il resto indistinto. «Si tratta di soggetti che potranno essere impiegati nei cantieri lavoro una volta soltanto – sottolinea l’assessore Bonafede –. Non appena i Comuni avranno presentato i loro piani di impiego, l’assessorato stilerà una graduatoria e si darà avvio al progetto». Sulla scelta del governo di puntare 50 milioni di euro sui cantieri lavoro, però, mostra qualche perplessità il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro: «Avere scelto di finanziare i cantieri lavoro significa aiutare chi è meno fortunato di altri, un principio questo da salvare – dice alla trasmissione radiofonica Ditelo a Rgs –. Se le famiglie non hanno le risorse, infatti, l’economia non cresce. Il punto, però, è relativo a quali strumenti si scelgono per sollecitare questa crescita economica. Se si finanziassero i confidi, con 50 milioni di euro metteremmo in movimento nel tessuto siciliano ben 500 milioni di euro. Questo governo – ha aggiunto – deve cambiare passo e metodo per distaccarsi dal passato, bisogna riformare la pubblica amministrazione, basti pensare che ad oggi non c’è un procedimento di autorizzazione che si chiude entro i termini di legge».  Intanto, i cantieri lavoro si sono dimostrati un esperimento positivo in alcuni Comuni come quello di Caltanissetta, al punto che ad aprile, quando i fondi regionali sono terminati, la giunta ha autorizzato un anticipo delle somme, garantendo un sussidio medio ai lavoratori coinvolti di circa cinquecento euro.

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