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Prezzi scontati e finte promozioni: la crisi anticipa i saldi sottobanco

Ufficialmente i saldi dovrebbero partire il primo sabato di luglio. Per Patrizia Di Dio, presidente provinciale Federmoda: «La materia può essere oggetto di revisione»

PALERMO. Inviti ammiccanti, sms ed email. Non fai in tempo ad entrare in un negozio che la commessa si avvicina per indirizzarti sui prodotti in sconto. Nelle etichette dei capi d'abbigliamento già appaiono i prezzi tagliati di un buon 30%, luce pura in questo momento di crisi. Eccoli rispuntare i saldi selvaggi, celati dal meccanismo della vendita al cliente affezionato, ma non solo. In molti negozi del centro, i saldi scivolano tra le dita dei clienti; alla cassa arrivano come gradita sorpresa. Al giorno d'oggi chi compra più a prezzo pieno? Metodi che di fatto aggirano la norma regionale che impone lo stop a sconti e promozioni un mese prima dell'inizio ufficiale dei saldi, fissato per il primo sabato di luglio.

Quest'anno c'è pure la Pride card, una carta sconto cui aderiscono 250 negozi e botteghe in regime di convenzione, iscritte nelle maggiori associazioni di categoria, che garantisce ai possessori una serie di prodotti e servizi in sconto. Iniziativa lodevole legata a una manifestazione imponente, che serve a muovere soldi nell'asfittica economia della città, ma che tenta di legalizzare sconti e promozioni in un periodo vietato per legge. E forse poteva essere capita meglio se la si fosse limitata al periodo della manifestazione, 14/23 giugno, così come hanno fatto le categorie e i negozi di Confcommercio, piuttosto che tenerla in vigore per tutto il 2013. Paradossi in salsa palermitana, visto che i controlli della polizia municipale potrebbero colpire chi fa e pubblicizza sconti anticipati e vendite in promozione, mentre di fronte a un commerciante che ha aderito alla Pride card, e quindi che sta pubblicizzando gli sconti (la lista di negozi, ristoranti, bar e alberghi è di tutta evidenza), sarebbe in difficoltà.
Eppure, sempre di sconti si parla. Lo scorso anno, su richiesta delle associazioni di categoria, l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, varò un decreto che liberalizzò le vendite promozionali prima dei saldi invernali (gennaio 2013). Un modo per dare ossigeno alle imprese. Ma questa volta non c'è nessuna associazione di categoria a spingere e, soprattutto, non c'è nessun decreto. Ciò significa che le promozioni, così come gli sconti, potevano trovare applicazione fino allo scorso 15 maggio. Cosa che non è accaduta.

Per tenere a bada i furbi dello sconto anticipato, la polizia municipale fa sapere che «sta organizzando la macchina dei controlli». Per l'assessore alle Attività produttive, Marco Di Marco, si tratta comunque di una «situazione da approfondire. Certamente - dice l'assessore - i controlli, come sempre, ci saranno, per garantire coloro che scrupolosamente seguono la legge».

In fatto di vendite promozionali interviene pure Federmoda. «In questo periodo, questo tipo di vendite non sono consentite, e noi siamo contrari a chi sta fuori dalle regole - dice Patrizia Di Dio, presidente provinciale Federmoda -. Ciò non toglie però che la materia può essere sottoposta a revisione, partendo proprio dalle liberalizzazioni delle vendite promozionali, così come abbiamo proposto lo scorso anno. Federmoda - conclude Di Dio -, in questo momento di crisi economica, è disponibile ad avanzare la proposta all'assessore regionale affinché emani un decreto che autorizzi le vendite anche nel periodo prima dei saldi estivi».

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