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Si cercano 3600 tra chef e camerieri, ma in Sicilia non è facile trovarli

Chi cerca lavoro nell'Isola ha più chance di trovarlo se opera nel turismo e nella ristorazione. Secondo un'indagine di Unioncamere, le aziende del settore sono impegnatissime nella ricerca, anche se per il 95 per cento dei casi si tratta di contratti a tempo determinato

PALERMO. Chi cerca lavoro in Sicilia ha più chance di trovarlo se opera nel turismo e nella ristorazione. Secondo un'indagine di Unioncamere, le aziende del settore cercherebbero 3.640 impiegati, tra cuochi e camerieri. Ma si tratta di impieghi per il 95 per cento dei casi a tempo determinato. L'identikit dell'aspirante lavoratore conduce a un uomo o una donna con un diploma nel cassetto e con più di 30 anni. Per lui o per lei trovare un lavoro potrebbe non essere una missione impossibile. Ma il contratto sarà a tempo determinato. Gli accordi a tempo indeterminato, invece, sono solo un miraggio. E anche la ricerca non è affatto semplice. Manca, infatti, uno sportello o un portale internet (regionale o delle associazioni di categoria) che possa fare da tramite. Quindi, a chi cerca lavoro non resta che bussare alle porte delle aziende. Secondo le stime di Unioncamere, le imprese sono pronte ad assumere solo 300 addetti al marketing e alle vendite, offrendo loro un contratto senza scadenza. In altre professioni, anche se si è in possesso di una laurea, c'è poco da fare. Dal momento che manca l'offerta. È il caso degli ingegneri. Ne sono richiesti solo 190 nelle aziende siciliane.
È sulla domanda di lavoro delle imprese in Sicilia nel secondo trimestre del 2012 il rapporto «Excelsior» di Unioncamere.


E i dati non lasciano ben sperare. Le aziende strette nella morsa della crisi mettono a disposizione oltre 14 mila posti di lavoro. Eppure oltre la metà di assunzioni hanno una scadenza. Undici mila sono previste nel settore dei servizi. Circa 3 mila nell'industria e nelle costruzioni. I lavori più gettonati sono quelli relativi al turismo e alla ristorazione. Sono a disposizione nelle aziende che operano in questo segmento 5.900 posti per lavoratori con esperienza specifica, ma il 96 per cento sono contratti a scadenza. Tra i mestieri più gettonati c'è la figura dell'addetti all'accoglienza, all'informazione o all'assistenza della clientela. Quelli richiesti sono 1.440. Incarichi per i quali non è necessario un limite di età. E neppure una laurea. Le aziende puntano su lavori manuali.  I 29 anni sono lo spartiacque per poter aspirare a un mestiere dirigenziale. Per i quali tuttavia manca la domanda. La ricerca di dirigenti, con meno di 30 anni, è all'ordine del giorno, in particolare, nei servizi finanziari, dove si cercano, però, non più di circa 300 persone. I manager con elevata specializzazione richiesti sono complessivamente 1.620 su 14.380 posti messi a disposizione dalle aziende.



Un raccordo tra il mondo del lavoro e la richiesta delle aziende, però, non c'è. La crisi resta, comunque, uno dei fattori decisivi nella riduzione dell'offerta di lavoro da parte delle aziende. "A Palermo e Catania si perderanno circa 5.500 posti di lavoro, quasi la metà di quelli previsti a livello regionale - afferma il presidente regionale di Unioncamere, Giuseppe Pace -. I settori più colpiti sono quelli del commercio e dell'agricoltura, ma anche i servizi. Le aziende più a rischio sono le piccole imprese con meno di 10 dipendenti". La Regione, intanto, ha siglato un protocollo con la provincia di Milano per riorganizzare i servizi pubblici per il lavoro. In particolare, si cercherà di ottenere la riqualificazione professionale di persone in difficoltà occupazionale e di donne al rientro dopo periodi di inattività. Tra le attività, finanziate dal governo centrale con un milione e 200 mila euro, anche la preparazione dei giovani al primo ingresso nel lavoro.

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