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Formazione, i sindacati: soldi in arrivo ma la protesta rimane

Cgil,Cisl e Uil confermano che l'impasse che rischiava di paralizzare il settore si sarebbe sbloccate. "Non cambia molti, vogliamo certezze anche sugli stipendi arretrati, sull'incertezza occupazionale e sul fondo di garanzia"

PALERMO. Si sblocca l'impasse che rischiava di paralizzare il settore regionale della formazione. «I 30 milioni di quota regionale di cofinanziamento per il settore - dice la Cisl - sono stati recuperati ma la protesta rimane».  «Perchè ora - aggiunge il sindacato - vogliamo che sia data soluzione anche alle emergenze che riguardano i lavoratori: dagli stipendi arretrati alle incertezze occupazionali alla integrazione del fondo di garanzia». Al governatore Lombardo e agli assessori regionali all'Economia Gaetano Armao e alla Formazione Mario Centorrino, chiediamo pertanto, sottolinea la Cisl, di «istituire immediatamente un tavolo di emergenza che abbia all'ordine del giorno tutte le pendenze».


«C'è la conferma della disponibilità dei fondi per l'avvio del Piano per l'offerta formativa in Sicilia. Gli atti, infatti, sono stati già trasmessi alla Corte dei Conti e inoltre da venerdì prossimo
saranno riattivate le procedure per la cassa integrazione 2012». Lo afferma la Uil. «Un passo importante - sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Raimondi della Uil Scuola - da parte del Governo regionale, frutto della mobilitazione che questo sindacato mantiene da tempo».  «Adesso sarebbe opportuno - concludono i sindacalisti - che
insieme agli stessi lavoratori si decidano iniziative effettivamente necessarie evitando, come è successo negli ultimi giorni, confusione gratuita».


«Lo sblocco dei fondi per la formazione professionale è un fatto positvo, che però non
risolve tutti i problemi sul tappeto». Lo dice Michele Pagliaro, della segreteria regionale Cgil. «Le attività infatti partiranno  comunque in ritardo - rileva Pagliaro - e questo determinerà la permanenza in cassintegrazione dei lavoratori, oltre a incidere sulla qualità dell'offerta formativa»

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