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Unicredit, in Sicilia 2 miliardi per sostenere le imprese

L’obiettivo è aiutare 400 aziende ad acquisire nuove opportunità sui mercati esteri. Il responsabile territoriale Bertola: un piano concreto che può permettere la ripresa e la crescita dell'economia reale

PALERMO. Ammonta a 2 miliardi di euro il plafond appostato da Unicredit per sostenere le imprese in Sicilia, aiutando 400 aziende ad acquisire nuove opportunità sui mercati esteri. Il piano "Unicredit per la Sicilia" è stato presentato a Palermo ad una platea di operatori economici dal responsabile del gruppo per l'Italia, Gabriele Piccini, e da Roberto Bertola, responsabile territoriale di Unicredit nell'isola. In linea col piano "Unicredit Italia", in Sicilia i nuovi finanziamenti riguarderanno i processi di rafforzamento e di integrazione delle imprese, la liquidità e il finanziamento del circolante e il supporto all'innovazione e alla nuova imprenditoria.
"Oggi presentiamo un piano concreto - ha sottolineato Roberto Bertola - per il sostegno dell'Isola che prevede credito aggiuntivo per le imprese del territorio e un forte sviluppo dei processi di internazionalizzazione così da favorire la ripresa e la crescita dell'economia reale. Ma intendiamo indicare anche a noi stessi e alla comunità imprenditoriale e istituzionale due percorsi obbligati per la Sicilia: il primo è quello di coniugare sempre legalità e sviluppo riaffermando una netta scelta di campo a favore, ad esempio, delle iniziative per la gestione di beni e aziende confiscati alla mafia; il secondo, fare sempre più squadra fra tutti gli attori dello sviluppo locale. Ecco perché auspichiamo che al nostro impegno, ai nostri due miliardi di ulteriore finanza, possano aggiungersi, in un moltiplicatore di energie positive, altre risorse intellettuali, imprenditoriali ed economiche con un ruolo di indirizzo e coordinamento assolto dalle istituzioni siciliane". Attraverso il progetto di internazionalizzazione, Unicredit si prefigge di creare rapporti tra le imprese siciliane e il tessuto produttivo di Russia e Turchia.

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