
PALERMO. Si aprono le porte della mobilità per venti dipendenti de la Rinascente di via Roma. L'apertura della procedura, che dovrebbe ridurre il personale da 86 a 66 unità, è stata comunicata ieri ai sindacati di categoria. Il punto vendita di via Roma è stato aperto appena due anni fa (febbraio del 2010), a seguito della chiusura del negozio in via Ruggero Settimo (marzo 2009).
Oltre 4mila metri quadrati su quattro piani di vendita dedicati a prodotti dell'abbigliamento uomo, donna, bambino, casa, oltre a una terrazza, riservata alla ristorazione.
L'investimento per la ristrutturazione dell'immobile di via Roma è stato di 14 milioni. Tra i motivi che hanno determinato l'eccedenza di venti lavoratori ci sono i risultati negativi registrati nel 2010 e nel 2011, che ammontano a quasi un milione e mezzo di euro. Ma c'è anche il costo del lavoro, che ha segnato un'incidenza superiore al 20 per cento rispetto alle vendite nette. A questo si è aggiunta la crisi dei consumi e del mercato, che ha spinto la società ad effettuare i tagli del personale. I profili professionali che risultano in esubero sono: 17 addetti alla vendita e tre fra back-office, amministrazione, merci e visual. La partita adesso deve essere giocata dai sindacati, che hanno fatto pervenire a la Rinascente la richiesta di esame congiunto della vertenza. Seppur minimi, ci sono ancora i margini per ripiegare sugli ammortizzatori sociali o sui contatti di solidarietà. La società sembrerebbe disposta a trattare. i sindacati intanto incalzano. "È una situazione preoccupante che si presenta a breve distanza dall'apertura della nuova struttura - dice Mimma Calabrò della Fisascat -. Speriamo di risolvere la questione sui temi che riguardano lo sviluppo e non i licenziamenti".
I delegati sindacali del punto vendita fanno parte tutti della Uiltucs ed hanno già in mente una precisa strategia difensiva. "La trattativa è aperta e la azienda non ci ha chiuso la porta in faccia - dice Marianna Flauto della Uiltucs -. Siamo consapevoli di quanto accade sul mercato, ma ci sono i modi per risolvere la vertenza, lasciando intatti i livelli occupazionali. Punteremo all'utilizzo della solidarietà. Siamo pure convinti che sarà necessario adeguare l'offerta dei marchi in vendita alle esigenze dei clienti palermitani".
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