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Palermo, chiudono tre negozi Coop

Via alla riorganizzazione. Da lunedì chiusura dei primi tre punti vendita: quelli di viale Michelangelo, via Vigo e della cittadina di Alcamo

PALERMO. Via al piano di riorganizzazione delle Coop siciliane. Da lunedì chiusura dei primi tre punti vendita: quelli di viale Michelangelo, via Vigo e della cittadina di Alcamo. A marzo toccherà ai supermercati di Mondello, via Sagittario e Mazara del Vallo. Nonostante le proteste, la nuova società che ha inglobato le cooperative siciliane (Coop 25 Aprile e Primo Maggio), la Super Coop Sicilia, ha deciso di tirare dritto per la sua strada: chiusura di sei punti vendita su tredici (c'è la sede inclusa) tra Palermo e provincia e conseguenti 92 esuberi strutturali.



Nel progetto di ristrutturazione la Coop ha deciso di mantenere attivi i supermercati di piazzetta Bagnasco, Sperlinga, via Volontari, Bagheria, Casteldaccia e Campobello di Mazara.
La reazione dei sindacati non si è fatta attendere. Oggi infatti è previsto lo sciopero dei lavoratori e la chiusura dei punti vendita palermitani. Gli impiegati insceneranno un sit-in davanti al centro commerciale Forum, dove c'è la sede dell'Ipercoop.
«Reagiamo con forza alla condanna già scritta dei negozi considerati fuori perimetro. Non devono chiudere - afferma il segretario regionale della Fisascat, Mimma Calabrò -. La Coop onori i suoi principi ispiratori, si comporti realmente da impresa socialmente responsabile, non aumenti la distanza fra ciò che predica per distinguersi e quanto concretamente pratica. In ballo ci sono il lavoro e la vita di novanta persone».
Ma la necessità di giungere al dialogo è quasi una strada obbligata. «Siamo contrari a una soluzione che mette in crisi il futuro dei lavoratori - dice Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs - ma il tavolo è ancora aperto e cercheremo in tutti i modi di far valere le nostre posizioni».


Filcams, Fisascat e Uiltucs puntano ad inserire tutti i lavoratori nel circuito della cassa integrazione a rotazione, in maniera da garantire la permanenza sotto l'ombrello delle Coop.
«È la strada che stiamo cercando di tracciare. Da parte nostra c'è tutta la volontà di verificare fino in fondo la percorribilità di tale proposta, ma adesso serve un tavolo per riaprire il dialogo».

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