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Formazione, si punta sui laureati

Dare la possibilità di mettere a frutto gli studi, confrontarsi contemporaneamente con il mondo del lavoro e guadagnare fino a 1.650 euro al mese. È la ricetta che l'assessorato regionale per l'Istruzione e la formazione professionale offre ai laureati (dottorandi o dottori di ricerca) con un bando da otto milioni di euro

PALERMO. Dare la possibilità di mettere a frutto gli studi, confrontarsi contemporaneamente con il mondo del lavoro e guadagnare fino a 1.650 euro al mese. È la ricetta che l'assessorato regionale per l'Istruzione e la formazione professionale offre ai laureati (dottorandi o dottori di ricerca) con il bando «Rafforzare l'occupabilità nel sistema della R&S e la nascita di spin-off di ricerca in Sicilia», pubblicato sul sito www.sicilia-fse.it. Il bando, nato dalla collaborazione fra la Regione e il Consiglio nazionale delle ricerche, mette in palio 8 milioni di euro di fondi comunitari ed è rivolto agli enti di ricerca pubblici (Epr) non universitari vigilati dal ministero dell'Istruzione, con particolare riferimento agli Istituti e alle Unità del Cnr, che abbiano la sede in Sicilia. Gli enti presenteranno all'assessorato progetti di ricerca di rilevanza scientifica che abbiano ricadute sul territorio e che la Regione finanzierà fino a 373 mila euro.


Gli enti beneficiari, poi, previa selezione, erogheranno fino a 9 borse di studio (fino a 1.650 euro al mese) ai dottorandi o dottori di ricerca, che per un anno avranno la possibilità di lavorare nell'istituto assegnatario del progetto e di fare esperienza in un'azienda coinvolta nell'iniziativa. I «giovani talenti», infatti, per almeno 20 ore al mese, accompagnati da un tutor, potranno «studiare dal vero» in un'impresa il proprio progetto che riguarderà la medicina, l'informatica, i trasporti, le energie alternative, l'ambiente, la fisica, le nanotecnologie, l'elettronica, i beni culturali e l'ingegneria. Daniele Malfitana, direttore dell'Istituto Beni archeologici e monumentali (Ibam-Cnr) spiega che «il giovane avrà la possibilità di accedere ai laboratori, ma nello stesso tempo di acquisire elementi di management utili a conclusione della borsa, quando sarà messo nelle condizioni di avviare uno spin-off o altre forme di microimprenditoria. L'istituto di ricerca a conclusione del progetto dovrà attivare, in forme contrattuali diverse, collaborazioni più durature con almeno il 30% dei borsisti finanziati».



Gli istituti di ricerca possono partecipare al bando singolarmente o in maniera associata con un altro ente o con un'impresa, sotto forma di Associazione temporanea di scopo (Ats). Le domande dovranno essere inviate entro marzo al dipartimento dell'Istruzione e della formazione professionale. Gli enti dovranno presentare una sola «proposta progettuale», che dovrà indicare il numero delle borse di studio da erogare, il piano di tutoraggio che s'intende attuare per favorire l'inserimento lavorativo del laureato nel sistema delle imprese, il progetto imprenditoriale e i tempi per realizzarlo.



Le proposte selezionate dovranno partire entro 30 giorni dalla data di accettazione del finanziamento, pena la decadenza. Gli enti selezionati, poi, attraverso un bando pubblico, individueranno i destinatari delle borse di studio. «Il bando - dice l'assessore Mario Centorrino - si inserisce nell'ambito di una programmazione sinergica di attività tra l'assessorato e gli enti di ricerca Miur presenti in Sicilia». Soddisfatta anche la vice-presidente del Cnr, Maria Cristina Messa, perché «il Cnr, con i suoi 4 istituti e le sue 13 unità, avrà la possibilità di beneficiare molto di questa opportunità».


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