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Catanzaro: "Ci sono ancora pezzi malati di burocrazia e politica"

Lo dice il vicepresidente di Confindustria Sicilia, parlando della Regione: "Questi impediscono il cambiamento"

PALERMO. «Esistono ancora alla Regione resistenze di pezzi malati di burocrazia e della politica che impediscono il cambiamento. C’è un ritardo da parte dell’apparato amministrativo ad aprire le porte alla trasparenza, cioè a informatizzare le procedure e a lasciare traccia di ciò che si è fatto. E questo agevola pratiche clientelari»: Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia, denuncia i ritardi nell’applicazione delle procedure informatiche indicandoli come la prima causa di difficoltà dell’imprenditoria sana nell’Isola.

In quali amministrazioni registrate i ritardi maggiori?
«Il servizio Via (Valutazione di impatto ambientale) e il dipartimento Energia della Regione non rende pubbliche le istanze che riceve ed entro quali tempi le tratta. Non si aumenta il personale per abbattere l’arretrato. E si spendono i fondi europei per comperare un sistema informatico di gestione delle pratiche, il Sisvi, di cui ad oggi non c’è alcuna applicazione. Se ”tracciare” i provvedimenti non interessa la politica, il messaggio che ne ricaviamo è che la scelta di chi e che cosa portare avanti deve restare nella valutazione di un funzionario nominato dalla politica».

Quali soluzioni individuate?
«Non abbiamo mai sentito dire di un funzionario sostituito per aver violato il limite previsto dalla legge per dire un sì o un no a una impresa. Eppure i ritardi della Regione provocano meno autorizzazioni, cioè meno investimenti e meno redditi per i lavoratori. Da qui meno entrate per la stessa Regione. In definitiva si penalizza tutto il sistema economico. Le imprese hanno bisogno di risposte in tempi certi. Applicare procedimenti informatizzati significa impedire che gli imprenditori facciano la questua dietro la burocrazia per ottenere pareri o indire conferenze di servizi».

Si parla tanto di crescita e riduzione degli sprechi. Secondo lei la Regione cosa può fare subito?
«Registriamo con preoccupazione che nessuna conferenza di servizi viene fatta con la partecipazione on line: questo comporta maggiori costi per far spostare ogni volta i rappresentanti delle varie amministrazioni coinvolte e soprattutto ritardi per le imprese. Poi si deve permettere alle imprese di ricevere apposita comunicazione on line dove vengono indicati user e password per seguire su internet l’avanzamento della pratica».

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