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Credito d'imposta in Sicilia, sì dell'Ue

La Commissione europea ha dato il via libera per il provvedimento che riguarda gli investimenti, non ritenendolo un aiuto di Stato. Il sostegno consentirà alle imprese, solo a quelle che sottoscrivono di non pagare il pizzo, di investire l'equivalente del 50% delle imposte nelle proprie aziende

PALERMO. La Commissione europea ha dato il via libera al credito d'imposta per gli investimenti in Sicilia, non ritenendolo un aiuto di Stato. L'ha comunicato l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao.
Per finanziare la legge, approvata prima della pausa estiva dall'Assemblea regionale siciliana, il governo ha stanziato 120 milioni di euro di fondi propri, rispetto ai 600 milioni previsti inizialmente ma attraverso i fondi Fas, operazione non autorizzata dallo Stato. Il click-day per ottenere il credito che, attraverso un accordo tra Regione e Agenzia delle entrate, consentirà alle imprese di investire l'equivalente del 50% delle imposte nelle proprie aziende, è previsto per la metà di ottobre. Le operazione saranno effettuate solo per via telematica, entro 30 giorni gli imprenditori avranno la risposta da parte degli uffici regionali.
Intanto il governo regionale ha stabilito che soltanto le imprese che sottoscrivono di non pagare il pizzo e di denunciare eventuali richieste estorsive potranno richiedere il credito d'imposta. "In questo modo – afferma Armao - vogliamo rendere conveniente per le imprese liberarsi dal racket". Per accedere ai benefici, le imprese, inoltre, dovranno essere in regola con il Durc (documento unico di regolarità contributiva) e la certificazione antimafia.

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