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Report Diste-Curella, Armao: "Dati incoraggianti"

Secondo l'assessore regionale all'Economia quanto emerge dall'indagine è comunque da vedere positivamente. "C'è la ripresa del turismo, dell'agricoltura e dell'occupazione nell'industria dopo anni bui"

PALERMO. "Il moderato, ma pur tangibile aumento del Pil, la ripresa del turismo, dell'agricoltura e dell'occupazione nell'industria dopo anni bui di dati negativi, sono tre tra i più significativi dati positivi del rapporto Diste-Fondazione Curella". E' il commento dell'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, ai dati sulla economia siciliana presentati dalla Fondazione Curella e da Diste. "Elementi da cui partire per supportare l'economia siciliana - ha proseguito - che ormai da decenni soffre di una gravissima crisi strutturale, aggravata da scelte scellerate operate sia a livello statale sia locale, cui si è aggiunta quella congiunturale internazionale degli ultimi anni. Bisogna compiere scelte che sostengano l'impresa e il lavoro, consapevoli che nel pubblico impiego si può e si deve razionalizzare e risparmiare ed eliminare, a partire dai costi della politica, sacche di privilegio ormai insostenibili. Vi è in Sicilia - ha aggiunto Armao - una imprenditoria sana e vivace che ha bisogno di certezze sul proprio futuro, e che già sta dimostrando di reagire alla crisi, con il successo nelle esportazioni in decisa crescita. Occorre concentrare gli sforzi di tutti sul sistema delle imprese, dell'occupazione e del gettito fiscale per la Sicilia. La ripresa, seppur flebile, deve stimolare scelte strutturali". Per Armao "la manovra del governo nazionale è iniqua e non ha mantenuto le promesse sul taglio dei costi della politica. Tra l'altro, impone pesanti oneri alla Regione e ai Comuni siciliani".  "E' quindi inevitabile - osserva l'assessore - compiere scelte sulla spesa regionale, che non devono però danneggiare ulteriormente le fasce deboli e per questo ci impegneremo, ad esempio, per evitare interventi sui ticket sanitari. Dispiace rilevare, anche in questa circostanza, come i parlamentari siciliani che sostengono la maggioranza a Roma nulla hanno ottenuto per limitare i danni di una manovra che scarica sulla Sicilia il maggior onere di sacrifici". "Quest'ultima decisione dello Stato - conclude Armao - se impone drastiche misure conseguenziali sul contenimento della spesa regionale non deve farci perdere di vista la crescita e gli investimenti e determina, ma la Sicilia questo dice da tempo, la ridefinizione del federalismo. Senza riequilibri finanziari e infrastrutturali, il federalismo forse andrà bene come manifesto elettorale per politici di nord e sud senza scrupoli, ma si ritorcerà con danni irreversibili per la Sicilia". 

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