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Manovra, Lombardo: dal governo mani in tasca al sud

Il presidente della regione: “Si insiste con un federalismo ingiusto e penalizzante per il meridione, riducendo al minimo le perequazioni"

CATANIA. "Il governo nazionale coniuga il verbo del risanamento mettendo le mani in tasca ai siciliani e all'intero Mezzogiorno mentre insiste con un federalismo ingiusto e penalizzante per il meridione, riducendo al minimo le perequazioni". Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commentando le prime analisi relative all'impatto che la manovra avrà sull'isola.
"La manovra da 47 milioni di euro - aggiunge il governatore - dispiegherà effetti micidiali su bilanci della Regione, delle Province regionali e dei Comuni che verranno letteralmente falcidiati rendendo arduo il risanamento che stiamo portando avanti tra mille difficoltà. Una vera e propria mazzata. Mi chiedo - osserva il presidente Lombardo - dove si trovavano i ministri e i parlamentari siciliani quando sono stati approvati questi decreti. Oggi più che mai occorre che le Regioni del Sud facciano fronte comune".
Secondo Lombardo "la decurtazione delle risorse graverà soprattutto su Sicilia e Sardegna: il fondo sperimentale di riequilibrio e il fondo perequativo - previsti dal decreto sul federalismo municipale - sarà ridotto di 3 miliardi, sempre nel biennio 2013-2014, rendendo squilibrato un federalismo fiscale già penalizzante per il Mezzogiorno e le sue isole".
"Comuni e province siciliane - prevede il governatore - dovranno così rinunciare nel 2013-2014 a circa 3,5 miliardi di trasferimenti perequativi. Dalle simulazioni preparate dagli uffici risulta che gli obblighi di miglioramento del saldo fra entrate e uscite ammontano, per la sola Regione siciliana, a oltre 2 miliardi che si sommano ai seicento milioni già previsti della precedente manovra 2010 e al miliardo di euro di tagli sul programma Fas assegnato alla Sicilia, cifra che si raggiunge con l'ulteriore decurtazione di 360 milioni, e siamo a quasi 3,6 miliardi. Se a questo sommiamo poi i tagli per comuni e province regionali, per il periodo 2011-2014, superiamo complessivamente i 7 miliardi di riduzioni di risorse statali per i siciliani. E' un massacro - conclude Lombardo – non possiamo subirlo!".

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