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Negozi aperti la domenica, nuova proroga

Avrà validità per altri sei mesi il decreto che riconosce circa duecento Comuni siciliani città d'arte, consentendo così la liberalizzazione. Tutto fermo per l’estate quando le presenze turistiche aumentano

PALERMO. Liberalizzazione delle aperture domenicali e festive dei negozi fino al prossimo settembre: in arrivo la proroga di sei mesi del decreto che riconosce i Comuni città d'arte.
A confermarlo è l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, che ufficializzerà la posizione nel corso della riunione dell'Osservatorio regionale sul commercio che si terrà il prossimo 9 marzo.
Secondo quanto stabilito dalla Regione, in attesa che la riforma sul commercio passi l'esame dell'Ars, il decreto che assegna il titolo di città d'arte a circa 200 comuni dell'Isola, scade il prossimo15 marzo. Ma, a meno di dieci giorni dalla scadenza, visto anche il rinvio del dibattito parlamentare sulla riforma (il ddl è ritornato in commissione Attività produttive, ndr) e gli impegni dell'Aula su bilancio e legge elettorale, è improbabile che le nuove regole per il settore vengano approvate in così poco tempo.
Confcommercio Sicilia, infatti, per scongiurare il ricorso alle vecchie regole, che costringerebbero tutti i Comuni a redigere in pochissimo tempo calendari di aperture in deroga per un massimo di nove domeniche, ha chiesto all'assessore Venturi il prolungamento del riconoscimento di città d'arte. Tale manovra lascerebbe immutato l'attuale quadro normativo che riguarda gli orari di apertura dei negozi, dando la possibilità ai commercianti, in virtù del riconoscimento di città d'arte del Comune di appartenenza, di decidere liberamente quando aprire i negozi, compresi festivi e domeniche. Ciò porterebbe anche ad attenuare i venti di polemica innescati dalla grande distribuzione organizzata, che vede nella limitazione delle aperture dei centri commerciali il crollo del sistema economico siciliano. Più volte, infatti, la Federdistribuzione ha posto l'accento sulle conseguenze disastrose in termini di occupazione e consumi che si avrebbero dalla chiusura obbligatoria dei grandi punti vendita, invitando la Regione a riconsiderare le posizioni assunte con la riforma del settore che limita le aperture a un massimo di venti all'anno.
"La proroga di città d'arte diventa necessaria se si vogliono dare al mercato regole certe e univoche da seguire - afferma il coordinatore regionale di Confcommercio, Julo Cosentino -. E' pure normale che tale proroga sia stabilità per un periodo lungo, in attesa degli esiti del dibattito in commissione e dell'eventuale approvazione in Aula del nuovo disegno di legge".
In sede di Osservatorio Venturi avrà certamente il via libera dalle associazioni di categoria, dai consumatori e dall'Anci al prolungamento della scadenza di città d'arte. Come è certo lo stop dei sindacati dei lavoratori, che notoriamente si sono sempre schierati contro a tali provvedimenti. Gli ulteriori sei mesi di proroga serviranno a tenere le bocce ferme per tutto il periodo estivo, durante il quale aumentano le presenze turistiche nell'Isola. Del resto, è difficile immaginare località come Taormina e Cefalù con i negozi chiusi.
"Bisogna tener conto della crisi che attraversando il commercio - afferma l'assessore - e che in mancanza di un provvedimento di legge che rinnova il settore si rischia di confondere il mercato e i consumatori. Sei mesi di proroga sono verosimili. E poi non è detto che il ddl non venga approvato prima".

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