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L'Ance: appalti a picco in Sicilia

L'allarme dell'associazioni costruttori: sui bandi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, lo scorso anno, sono state poste in gara 570 opere, contro le 661 del 2009, -13,77 per cento

PALERMO. "Il settore delle opere pubbliche in Sicilia ha registrato un ulteriore decremento nel 2010, dopo i crolli subiti dal mercato ininterrottamente dal 2007. Negli ultimi quattro anni la contrazione è stata complessivamente del 70 per cento per gli importi e del 65 per numero di gare".
Lo rileva l'Osservatorio regionale dell'Ance Sicilia, sui bandi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, nel periodo gennaio-dicembre dello scorso anno sono state poste in gara 570 opere, contro le 661 del 2009 (-13,77 per cento) e, in termini di valore, gli importi si sono ridotti del 9,51 per cento (534 milioni nel 2010, contro i 590,5 del 2009).
Le oltre 5 mila imprese edili dell'Isola - dice l'Ance - dotate di attestazione Soa, dunque, hanno dovuto spartirsi le briciole, se si pensa che nel 2007, primo anno di profonda crisi, erano state bandite 1.238 gare per un miliardo e 269 milioni. Presa a riferimento questa soglia, nel successivo 2008 il calo delle gare, 832, è stato del 32,79 per cento, e quello degli importi, 652 milioni, è stato del 48,59 per cento. La flessione nel 2009 è stata del 9,54 per cento per gli importi e del 20,55 per numero di gare.
"Questi dati - commenta Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia - rafforzano la nostra richiesta al governo regionale di provvedimenti urgenti per superare gli ostacoli normativi e burocratici che impediscono lo sviluppo del settore delle costruzioni, afflitto non soltanto dall'insufficiente stanziamento di risorse, ma anche dalla sovente impossibilità di spendere quelle disponibili".

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