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Al Sud aumentano le frodi ai danni delle assicurazioni auto

Obbligate per legge a coprire l'intero territorio nazionale, per prevenire le truffe aumentano indiscriminatamente le le tariffe. Vengono colpiti dai rincari anche gli automobilisti che non hanno mai avuto incidenti

PALERMO. La crescita delle frodi sugli incidenti automobilisti sta convincendo le principali assicurazioni italiane a disimpegnarsi dal mercato meridionale. La legge però le obbliga ad essere presenti su tutto il territorio nazionale e dunque l'unica "soluzione" praticabile resta l'aumento esponenziale ed indiscriminato delle tariffe. Un aumento che colpisce anche quegli automobilisti che non hanno mai avuto incidenti. Secondo le ultime rilevazioni dell'Istat i premi dell'Rc auto ad ottobre 2010 rispetto all'anno precedente hanno subito un aumento del 7.49% contro un tasso dell'inflazione generale pari all'1.74%.
Secondo l'elaborazione fatta dal settimanale edito dal Centro Pio La Torre, nel corso del 2009 i sinistri collegati ad ipotesi di reato sono stati 83.378, in aumento dell'8,6% rispetto all'anno precedente quando si erano attestati a 76.784. Un incremento registrato anche nel conto totale dei sinistri: sono risultati fraudolenti il 2,5% degli incidenti rispetto al 2,31% del 2008. Particolarmente drammatica la situazione in quattro regioni: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia che presentano dati notevolmente superiori alla media nazionale. Se in Italia infatti le frodi sono lo 0,79% del totale dei sinistri, in Puglia raggiungono il 4,24% e in Campania il 4,27%.
E si registrano proprio in Campania le peggiori statistiche relative alle singole province. A Caserta sono 4.729 il totale dei sinistri fraudolenti, una percentuale del 12,44% rispetto ai sinistri totali verificatisi nella città. A Napoli le frodi sono state 20.794, l'11,28% dei sinistri denunciati nel capoluogo campano. In Sicilia la "capitale" delle frodi assicurative è Catania, con 2.772 sinistri connessi con reati, un incidenza del 4.04% sul totale. Segue Messina con 2.472 (con una percentuale però più alta, 7,12%) e Palermo con 1.320 (1.93%).

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