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Natale, gli italiani tornano a brindare con lo Champagne

Dopo il tonfo dello scorso anno, le maison confermano la ripresa anche nel mercato del Belpaese. Sempre alto gradimento per i rosè

ROMA. Per le feste di fine anno gli italiani stanno ricominciando a brindare con lo champagne. Dopo il tonfo delle vendite del 27,9% nel 2009, con una perdita di 2,6 milioni di bottiglie e 53,4 milioni di euro di fatturato, le bollicine d'oltralpe stanno risalendo la china a prova forse che le ombre della depressione cominciano ad allontanarsi e per una parte di italiani sta tornando la possibilità e la voglia di spendere un po' di più per festeggiare l'arrivo del 2011.
Come tradizione il Comité interprofessionnel des vins de champagne (Civic), l'organismo che rappresenta tutti i produttori dalle Maison ai Vignerons alle Cooperative, non rilascia stime sulle spedizioni ma negli uffici delle filiali italiane delle Maison l'atmosfera è di soddisfazione: l'indicazione generale è quella di una crescita superiore al 10%.
"A fine novembre avevamo venduto 110.000 bottiglie" afferma Thomas Villa Brand Manager della Maison Bollinger distribuito in Italia dal gruppo Meregalli. "Siamo estremamente soddisfatti delle vendite e delle prenotazioni di champagne ricevute per Natale e Capodanno 2010" dice Giuseppe Duva amministratore delegato di Moet Hennessy Italia che fa parte del gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy). Il gruppo quotato all'euronext di Parigi ha nel suo portafoglio alcune delle Maison più famose al mondo: Dom Pérignon, Krug, Moët &Chandon e Veuve Clicquot. La crescita è confermata anche dalla filiale italiana del gruppo Vranken Pommery titolare dello champagne Pommery. "Il 2010 è certamente un anno di recupero rispetto al 2009 e al 2008" afferma Mimma Poscia direttore commerciale di Pommery che conferma anche per quest'anno il successo dei rosé.

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