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Vino, vola l’export e traina la Sicilia

Planeta: “La vendita di vino imbottigliato siciliano è stabile in Italia ma in incremento oltre i confini nazionali”

PALERMO. Il vino italiano riprende a volare, soprattutto all´estero, anche se non sono  ancora stati raggiunti i valori del periodo "d’oro" a metà del primo decennio del 2000. Basta dare un´occhiata ai dati, quelli dell´Istat, che parla di una crescita del 4% in volume e del 6,9% in valore del vino italiano, che conquista anche i consumatori asiatici.
Una scia positiva che traina anche le produzioni siciliane. Diego Planeta,  presidente di Assovini Sicilia, l´associazione che riunisce i maggiori  imbottigliatori dell´Isola, analizza la situazione: "La vendita di vino imbottigliato siciliano è stabile in Italia ma in incremento oltre i confini  nazionali. Nel nostro Paese sembra di assistere ad un passo indietro di vent’anni, con un altissimo grado di regionalizzazione". Il numero uno di Assovini si dice comunque ottimista: "Stiamo rincorrendo i risultati del 2007 e del 2008, adesso una ripresa c'è ma c'è ancora della strada da percorrere. Credo che riusciremo a fare bene".
Una analisi sulla stessa linea di quella di Giuseppe Martelli, il direttore generale di Assoenologi: "I mercati esteri sono riusciti ad assorbire 450 mila ettolitri in più rispetto al 2009, offrendo una valvola di sfogo a un mercato interno saturo. Gli italiani si stanno disaffezionando al vino e la stima di Assoenologi è che nel 2015 i consumi  interni scenderanno sotto la soglia dei 40 litri pro capite, con un calo di circa il 70% rispetto agli anni '70".
I motivi per una "disaffezione" non mancano. "Per quanto riguarda la produzione siciliana - continua Planeta - c´è molta confusione per via delle ancora numerose cantine che imbottigliano Nero d´Avola a un euro. E poi nel nostro Paese sembra che si voglia realizzare un sorta di terrorismo dell´alcol: mi riferisco alle restrizioni sui controlli per chi venga trovato alla guida con un tasso alcol emico minimo. Si beve di più casa e meno fuori: stanno cambiando le abitudini".
A livello nazionale, dopo aver accusato il colpo di una redditività in calo nel 2009 il vino italiano rialza la testa al traino soprattutto della domanda boom per le bollicine: da gennaio a luglio lo spumante ha segnato un aumento del 21% nei volumi e del 10,3% in valore.
E all’estero? I numeri dicono che la domanda è stabile nell'Unione Europea, che detiene una quota prossima al 54% dell'intero export, mentre sono in forte ripresa i Paesi Terzi che assorbono il rimanente 46%. Oltre all'Estremo Oriente il vino italiano sbanca in Nord America (+12,3% in valore e +9,2% in valore), nei Paesi extra Ue (+14% in valore e +5% in volume) e in Sudamerica (+54% in volume e +47% in valore), Brasile in testa (+72%).

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