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Unicredit, intesa vicina sugli esuberi

Non più 4.700 ma tremila entro il 2013. Nessuno sarà costretto a lasciare ma si ricorrà solo all'uscita volontaria. Questi i punti caldi della trattativa

PALERMO. Non più 4.700 ma tremila entro il 2013. Nessuna imposizione ma solo esodo volontario. Intorno a questi cardini sta ruotando la trattativa per gli esuberi in Unicredit. La conclusione è attesa da un momento all'altro. Ad annunciare l'imminente chiusura della trattativa è stato il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, parlando di condizioni per un accordo discreto. In particolare Sileoni, nel tracciare il quadro del negoziato, ha rammentato che «dagli esuberi obbligatori» si è «arrivati ad esodi incentivati economicamente e a condizioni che ci siano la stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni». Non è ancora chiaro l'impatto regionale del piano di uscite. I numeri non sono mai usciti ufficialmente ma al Banco di Sicilia si è sempre parlato di una cifra oscillante fra 300 e 400 persone. Tutte vicine all'età del pensionamento e dunque accompagnate con incentivi economici fino al raggiungimento dei requisiti. L'impianto della trattativa è incentrato sulla proposta di un premio aziendale per l'esercizio 2010 (da erogare nel 2011) e su esodi volontari e incentivati (anche con 36 anni di servizio, anzichè 40) con un obiettivo di tremila uscite per il 2013. Sarebbe poi garantita l'assunzione, entro la stessa scadenza, di duemila persone, di cui mille precari.
Intanto Unicredit sta portando a termine un altro dossier che deve essere assolutamente chiuso in tempi brevi e cioè quello della nuova governance. L'amministratore delegato Federico Ghizzoni e i vertici dell'istituto sembrano concordare per Roberto Nicastro, attuale responsabile del retail, come direttore generale. Verrebbe affiancato a Sergio Erotti che continuerebbe a occuparsi di corporate e investment banking. Paolo Fiorentino nella nuova architettura dell'istituto andrebbe a ricoprire il ruolo di direttore operativo (Chief operating officer). Questa soluzione appare in grado di soddisfare le ambizioni dei quattro manager che affiancavano l'ex ad Alessandro Profumo. Il consiglio d'amministrazione che ratificherà le nomine è previsto per metà della settimana prossima. Ieri Federico Ghizzoni è andato in Banca d'Italia per illustrare il quadro. Poi è stato ricevuto al Quirinale.

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