Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Disoccupazione, nel 2010 i livelli più alti dal dopoguerra

Sono 17 milioni in più le persone senza lavoro nell'area Ocse, registrate nei primi tre mesi dell'anno. Un aumento dell'8,7 per cento

PARIGI. "Partito dal livello minimo in 28 anni del 5,8% a fine 2007, il tasso di disoccupazione nell'area Ocse è cresciuto fino al punto massimo del dopoguerra, l'8,7%, nel primo trimestre 2010, che corrisponde a 17 milioni di persone disoccupate in più". Lo afferma l'Employment outlook 2010 dell'Ocse, presentato oggi a Parigi, che sottolinea poi come questo calo del tasso di occupati sia stato di intensità differente nei vari Paesi membri, in un modo che "le differenze nella diminuzione del Pil lasciano in gran parte inspiegato". "Il rischio che il forte aumento nella disoccupazione diventi di natura ciclica aumenta - prosegue il rapporto - Tale rischio però varia fortemente da Paese a Paese, riflettendo le diversità nelle esperienze delle varie aree durante la crisi". L'Ocse invita quindi i Paesi membri a "fare in modo che i fondi per i programmi di sostegno all'occupazione restino adeguati" anche se "la pressione per tagliare gli ampi deficit sta rapidamente crescendo, e con essa il bisogno di fare scelte difficili su come allocare risorse sempre più scarse". "Diventa essenziale - dichiara ancora nel suo rapporto l'organizzazione - focalizzarsi su programmi efficienti in termini di costi, e mirare ai gruppi più svantaggiati che sono a rischio di perdere contatto con il mondo del lavoro". "Mentre la ripresa accelera il passo, è essenziale creare gli incentivi giusti per far sì che le aziende assumano più lavoratori" conclude l'Ocse, e tentare "un ri-bilanciamento delle protezioni ai posti di lavoro tra contratti a tempo determinato e indeterminato", in modo da "consentire ai lavori temporanei di funzionare meglio come punti di passaggio nel percorso verso un impiego permanente, piuttosto che come trappole".

Caricamento commenti

Commenta la notizia