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Regione, cala la spesa per i dipendenti ma restano troppi

La Corte dei conti tira le somme: nel 2009 pagati stipendi per 845 milioni. Il procuratore Coppola: tanti 20 mila lavoratori

PALERMO. In calo la spesa della Regione siciliana per il personale anche se i dipendenti sono ancora troppo numerosi, alta invece la spesa sanitaria e le modalità di aggiudicazione degli appalti regionali va riformata. Questo, in sintesi, il contenuto della requisitoria di rito nel giudizio di parificazione del rendiconto generale del 2009 pronunciata questa mattina dal procuratore generale della Corte dei Conti siciliana, Giovanni Coppola allo Steri di Palermo.

SPESA PER IL PERSONALE. È diminuita del 2,4% la spesa sostenuta dalla Regione siciliana per i propri dipendenti che ammontano, tra personale a tempo determinato e indeterminato a 20.642 persone. Un numero definito comunque "elevatissimo" dal procuratore generale della Corte dei Conti siciliana, Giovanni Coppola. Nel dettaglio, sono 2.010 i dirigenti a tempo indeterminato, 32 quelli esterni e 9 quelli generali, mentre la spesa sostenuta ammonta a 845.867.566,91 euro, contro gli 866.879.995,18 del 2008, per una diminuzione di 21 milioni di euro.

SANITÀ. È ancora alta la spesa per la sanità siciliana, costata alle tasche dei contribuenti un milione di euro l'ora, nonostante sia diminuita, rispetto allo scorso anno, di 118 milioni di euro, per un totale di 8 miliardi e 775 milioni di euro. È un altro dei dati che emerge dalla relazione di Coppola.
I dipendenti della sanità nell'Isola sono 52.184, mentre le consulenze e gli incarichi ad esterni, 1065, sono costati 13 milioni di euro. Non accennano a diminuire i cosiddetti "viaggi della speranza" dei siciliani che scelgono di curarsi in regioni diverse dalla Sicilia (Lombardia in testa). Per questi si sono spesi quasi 235 milioni di euro, a fronte di un incasso di 52 milioni dovuto ai non siciliani che scelgono la nostra regione per curarsi.

APPALTI PUBBLICI. Sotto la lente della Corte dei Conti è finito anche il settore degli appalti pubblici, passati dai 1.022 del 2007 ai 676 del 2009, per un importo complessivo di un miliardo di euro.
Nella sua relazione la Corte dei Conti siciliana si è soffermata anche sul numero degli appalti, 456, aggiudicati nel 2005 e non ancora terminati, mentre per 35 non sono nemmeno iniziati i lavori e 287 non sono stati ancora collaudati. Infine, da riformare è la modalità di aggiudicazione degli appalti regionali:  grazie al sistema normativo vigente, che obbliga a "complicatissimi calcoli per la selezione delle offerte" si è registrata una convergenza dei ribassi verso l'unico valore di 7,3152. Con questa cifra matematica le ditte "hanno la quasi certezza di aggiudicarsi l'appalto", come dimostrano alcuni esempi "curiosi di imprese particolarmente fortunate": 10 hanno ottenuto 6 appalti, 2 imprese 7 e una, addirittura, nove appalti.

FONDI EUROPEI. Un appello ad accelerare la spesa dei fondi europei, infine, é stato lanciato dal presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti in sede di controllo, Rita Arrigoni.

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