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Fiat, per Termini cinque proposte: scompaiono i cinesi

Tre riguardano il settore dell'Automotive: il gruppo che fa capo all'industriale Giammario Rossignolo, la Cape del finanziere Simone Cimino e la Map enginering che prevede di realizzare un impianto di stampi

TERMINI IMERESE. Sono cinque le proposte per acquisire lo stabilimento della Fiat di Termini Imerese rimaste al vaglio di Invitalia, l'Advisor incaricato dal ministero dello sviluppo di esaminare i progetti presentati dai gruppi imprenditoriali interessati a rilevare la fabbrica che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine 2011. Tre delle cinque proposte riguardano il settore dell'Automotive: il gruppo che fa capo all'industriale Giammario Rossignolo, la Cape del finanziere Simone Cimino e la Map enginering che prevede di realizzare un impianto di stampi. Scompaiono, invece, i cinesi che non hanno risposto alla richiesta di Invitalia di fornire ulteriori dettagli rispetto alla proposta iniziale. Gli altri due progetti riguardano produzioni agricole e cinematografiche. E' quanto emerge a conclusione della riunione al ministero dello sviluppo tra Fiat, Regione siciliana e sindacati per fare il punto sullo stabilimento di Termini Imerese.    Il ministero ha assicurato che a breve sarà pubblicato un bando internazionale con l'obiettivo di attrarre altri potenziali acquirenti della fabbrica siciliana, la gara dovrebbe rimanere aperta fino al 15 luglio prossimo. Invitalia ha garantito che entro il 15 settembre procederà alla definizione di una short-list, mentre un quadro quasi definitivo si potrebbe avere entro il 30 novembre di quest'anno.    L'esito della riunione non soddisfa i sindacati. "I tempi si allungano - dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - al momento ci sono solo chiacchiere, non c'é nulla di concreto. Delle iniziali 20 proposte ne sono rimaste solo 5, e solo quella di Rossignolo sembra credibile. Nei prossimi giorni convocheremo un'assemblea dei lavoratori della Fiat e delle aziende dell'Indotto. Non siamo affatto contenti di quello che sta producendo questo tavolo ministeriale, è giunto il momento di riprendere in mano la vertenza".

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